A pochi giorni dalla ripresa del campionato di Serie A e dopo l’ennesimo giro di vite che ha colpito il mondo delle realtà amatoriali, si torna inevitabilmente a discutere di calcio e coronavirus. Complice anche l’aumento del numero di positivi tra le squadre del massimo campionato, c’è chi invoca nuovi protocolli e chi fa appello all’utilizzo dell’applicazione Immuni come strumento utile a proteggere se stessi e gli altri.
Gravina ai calciatori: “Usate Immuni”
È il caso di Gabriele Gravina, Presidente FIGC, che dopo aver inviato nei giorni scorsi una lettera sul tema alle leghe e alle associazioni di calciatori, allenatori e arbitri, in un intervento sulle pagine della Gazzetta si rivolge direttamente ai chi anima il mondo del pallone. La sintesi estrema è “Scaricate la app Immuni e usatela”.
Il mondo del calcio in questo periodo sta facendo squadra al proprio interno e con le autorità nazionali e locali per far fronte a un’emergenza senza precedenti. Per questo motivo, tra i vari programmi che la FIGC intende promuovere, c’è anche quello che riguarda la valorizzazione dei messaggi di prevenzione e di attenzione ai comportamenti corretti dentro e fuori dal campo.
Casasco invoca il download obbligatorio
Su Immuni, sempre attraverso la Gazzetta dello Sport, si è pronunciato oggi anche Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico-Sportiva e Consigliere Indipendente di Lega Serie A. Invocando una revisione del protocollo al momento adottato per consentire lo svolgimento del torneo (anche in conseguenza a quanto avvenuto con il caso Juventus-Napoli) avanza la proposta di rendere obbligatorio il download dell’applicazione per i calciatori.
… Intanto io renderei obbligatorio per i calciatori scaricare la app Immuni: sarebbe anche un bell’esempio per tutto il paese.
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Su quest’ultimo punto ci sentiamo di dissentire. Il buon esempio per il paese sarebbe costituito dall’installazione volontaria e non forzata da parte di chi, per popolarità ed eco mediatica, può rivolgersi a un pubblico tanto ampio quanto quello raggiunto in Italia dai professionisti del calcio. Così come il download non è obbligatorio per i cittadini, non lo dovrebbe essere per una determinata categoria a meno che non vi siano particolari necessità.