A nove mesi circa dal lancio del giugno scorso, possiamo affermare che il progetto Immuni non ha espresso appieno tutto il suo potenziale, frenato almeno in fase di avvio da una diffidenza alimentata da timori (infondati) legati alla privacy, poi dalla percezione che l’app non fosse più necessaria in seguito alla prima ondata di contagi. A certificarlo i nuovi numeri ufficiali.
I numeri di Immuni aggiornati al 15/03/2021
Il profilo Twitter dell’iniziativa ha condiviso una mappa con i dati aggiornati al 15 marzo. Considerando la popolazione con età superiore a 14 anni, la media di diffusione in tutte le regioni è pari al 19,6%. Casi virtuosi quelli di Emilia-Romagna (25,2%), Abruzzo (24,3%) e Toscana (24,2%), mentre la penetrazione è generalmente più bassa nelle aree meridionali come in Sicilia (14,0%), Campania (14,2%) e Calabria (14,3%).
Per capire l’entità della brusca frenata registrata da Immuni in termini di presenza sul territorio è sufficiente pensare che la percentuale media a metà gennaio si attestava al 19,3%. Solo un +0,3% in due mesi, in un periodo segnato da un nuovo aumento dei contagi da COVID-19. Circa 14.800 in totale coloro che hanno segnalato la propria positività, contribuendo all’invio di 94.200 notifiche di possibile esposizione.
Dalla dashboard del sito ufficiale apprendiamo che il volume dei download si attesta a circa 10,38 milioni (per l’esattezza 10.375.062). La soglia psicologica dei 10 milioni è stata oltrepassata a inizio dicembre.
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Difficilmente con l’entrata in scena del Governo Draghi il progetto verrà potenziato, come sottolineato il mese scorso su queste stesse pagine in un articolo in merito al nuovo esecutivo: Già a metà 2020 Colao sosteneva che l’app Immuni sarebbe servita soltanto se applicata subito, con immediata efficacia, perché l’aumento dei contagi e la nuova perdita del filo del tracciamento avrebbe soltanto fatto nuovamente deragliare il sistema. E così è stato
. L’app rimane comunque nel piano anti-COVID del Paese.
Restando in tema, un paio di settimane fa è giunto dal Garante Privacy il via libera all’implementazione di una nuova funzionalità che permette ai cittadini di segnalare in autonomia al sistema la propria positività.