Lo avevamo segnalato fin dalle prime ore: Immuni, fin dopo le prime installazioni, aveva evidenziato problemi di compatibilità con numerosi dispositivi Huawei e Honor. Le indicazioni giungevano copiose tra le primissime recensioni dell’app su Google Play, evidenziando un quantitativo di problemi impossibile da ignorare tra coloro i quali già avevano scaricato l’applicazione.
Le recensioni già ben circoscrivevano il problema: stessi errori, stessi brand, medesimi terminali. Decine le occorrenze, fin da subito, a evidenziare una problematica che appariva immediatamente statisticamente rilevante rispetto ad ogni altro problema tecnico emerso.
Immuni: incompatibilità confermata
A distanza di poche ore il tutto si è fatto concreto nell’impossibilità stessa di scaricare e installare l’app Immuni a causa di una chiara incompatibilità nella gestione del bluetooth. Alcuni terminali, infatti, sembrano disattivare la rete non appena il dispositivo va in stand-by, il che vanifica ovviamente le basi stesse del contact tracing (senza bluetooth non si possono tracciare altre reti e non si può consentire il tracciamento della propria). Inoltre su alcuni smartphone del gruppo orientale la rete non può essere attivata del tutto, costringendo gli utenti a funamboliche operazioni sul menu che raramente sortiscono risultati.
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Non siamo riusciti a replicare il problema sulla totalità dei dispositivi Huawei, ma le conferme sono numerose su altri: unità quali le serie P Smart, P8, P9 e P10 risultano tutte colpite dal problema che, sulla base delle prime solide ipotesi, è legato alle strategie di risparmio energetico utilizzate. Ad oggi però tutto ciò non è nelle disponibilità d’azione della Bending Spoons: gli sviluppatori non hanno possibilità di agire laddove dovrebbe riuscirci Android o il Framework A/G. Le possibili soluzioni (che andranno messe in campo con estrema rapidità) sono due: un correttivo sul framework per consentire ai dispositivi Huawei/Honor di rientrare tra quelli compatibili – gli effetti sarebbero altrimenti deleteri sia per il progetto Immuni che per i due brand cinesi – o il rilascio dell’app sul marketplace App Gallery (come da promesse iniziali) per arrivare rapidamente ad una soluzione dedicata.
Al momento non è chiaro quale sarà la strada perseguita per accelerare i tempi, ma la deadline è pressoché tracciata: 1 settimana per avere l’app corretta in tempo per la sperimentazione regionale, un paio di settimane per avere l’app pronta per il rollout nazionale del servizio. Un ostacolo che non serviva, ma che fin dalle prime ore è parso del tutto evidente: il bluetooth non è soltanto un dettaglio, ma è la base stessa del funzionamento di Immuni.