Il progetto Immuni ha di fronte un obiettivo che non è di breve periodo: non è l’estate, insomma, ma l’autunno. Questa precisazione, benché faccia a pugni con la fretta che più volte viene posta sulla verifica dei risultati ottenuti (soprattutto in termini di download in questa fase), appare invece pienamente coerente con il ruolo che Immuni vuole avere nel contenimento dei contagi.
Per affrontare questa guerra, l’app deve arrivare ben armata all’esame sul campo: serve la fiducia degli utenti, servono grandi numeri, serve una valida campagna di comunicazione, serve un fronte comune che ne supporti la causa. Il tempo degli scrutini in quella fase sarà alle spalle, sarà l’ora dell’esame definitivo.
Immuni: obiettivo autunno
La teoria vuole – perché di pura teoria, giocoforza, si tratta – che la vera sfida con la pandemia nel nostro paese venga combattuta nell’ultimo trimestre dell’anno. Ciò perché vari fattori verranno a coincidere: il ritorno negli uffici dopo le vacanze, il ritorno a scuola dopo una lunga assenza, la chiusura dei dehors per il ritorno dentro i locali di intrattenimento, la riduzione dei distanziamenti sociali e altre circostanze. Se a tutto ciò si aggiunge una maggiorata sicurezza da parte dei cittadini ed un blando allentamento dell’attenzione nei confronti di mascherine, lavaggi mani e altre misure di sicurezza, tutto lascia supporre che la sfida contro il colpo di coda dell’epidemia sarà combattuto tra ottobre e dicembre.
In quella fase il nostro paese potrà avere un’arma in più, oppure potrà non averla: si tratta di Immuni. L’avrà se saprà raggiungere un alto numero di installazioni; non l’avrà se non sarà riuscito a raggiungere una presenza capillare sul territorio. L’avrà se l’app sarà un ostacolo in grado di ridurre la lunghezza delle catene di contagio (peraltro fin da oggi l’app è operativa, benché l’aspetto sanitario sia in attivazione solo nelle prossime settimane); non l’avrà se lo scetticismo sarà superiore al coinvolgimento. In ogni caso non è una battaglia lampo, ma un lavoro che dovrà essere posto in essere nell’arco del prossimo trimestre.
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Per arrivare pronti alla sfida, occorrerà anche e soprattutto una forte iniziativa di comunicazione. E su questo, come ha illustrato Paola Pisano durante l’ultima audizione presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, si sta già lavorando
Immuni, tocca alla comunicazione
Spiega (pdf) la ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione:
A sostegno dell’app Immuni verrà lanciata una campagna di comunicazione per far conoscere e far adottare l’app. Una campagna su ampia scala, che coinvolgerà tutti i mezzi di comunicazione dalla TV alla stampa, dalla radio al digitale.
Il dicastero ha quindi coordinato una vera e propria “alleanza media” che coinvolge attori quali Rai, Mediaset, SKY, Apple, Google, Facebook, Mondadori, ItaliaOnline, IlMessaggero, RCS, Gruppo Gedi, personaggi pubblici, startup, imprese e altri ancora che “stanno mettendo a disposizione i propri spazi pubblicitari e i propri asset a titolo totalmente gratuito”.
La campagna avrà una durata di 4 mesi, suddivisa in tre fasi: “il lancio nel mese di giugno, una fase di mantenimento a luglio, agosto e inizio settembre e una fase di recall all’avvio dell’autunno”. A quel punto il dado sarà tratto: sapremo se la pandemia è tornata e sapremo se l’app sarà stata utile per arginarne gli effetti.
Il coordinamento della campagna di comunicazione, ivi incluso la strategia media e la creatività, è a cura di Publicis Groupe che ha messo a disposizione team e risorse a titolo completamente gratuito