Roma – Gentile redazione di Punto Informatico, vi scrivo per porvi una domanda che magari è retorica ma spero possa dare una mano a cambiare una situazione, quella dell’hosting, che mi sembra paradossale, visto quello che mi è accaduto.
Come tanti anche io ho un sito web, o forse dovrei dire avevo, che non ha molte pretese, non è commerciale e l’ho usato più che altro per scambiare informazioni con amici e parenti. Insomma una cosa poco più che familiare, a cui però tengo al punto da aver deciso di pagare un servizio di hosting per tenerlo su.
Io pago una cifra modesta se si pensa che dispongo di centinaia di mega di spazio su disco, che mi sono stati utili soprattutto per le foto eccetera. Però quella cifra la pago. Allora figuratevi lo stupore quando alcuni giorni fa sono andato sul mio sito e al posto della home page che ho preparato con fatica e passione mi sono trovato un avviso del mio fornitore. Un avviso secondo cui per motivi che non mi sono stati chiariti il mio sito avrebbe violato i terms and conditions del contratto di hosting. Tra l’altro potrei chiedermi: chissà cosa pensano i miei amici quando vedono questo avviso? Penseranno mica che ho messo su roba illegale?
Visto che su quelle pagine la cosa più alternativa che ho messo è una foto appena appena piccante di due amici miei ho pensato fosse quello il problema, anche se non c’era niente di inadatto ai minori di anni 18. Quando ho scritto ho ricevuto una risposta che mi è sembrata una lettera standard, poche righe in cui mi si avvertiva che un qualche script che avrei usato può essere un problema per il server su cui si trova il mio sito.
Per farla breve mi ci sono voluti diversi giorni per ottenere due cose:
1. far capire al mio fornitore che non ho usato script (tutto il sito è praticamente in plain html…. Non sarà elegante ma a me piace così e poi non ci ho perso molto tempo a farlo)
2. riattivare il sito
Ora sono di nuovo online ma mi chiedo quando durerà. La mia domanda è: ma se io pago un servizio di hosting devo anche subire sospensioni immotivate del sito? Non chiedo che rispondiate, sul contratto d’altra parte c’è scritto che l’azienda con cui ho malauguratamente deciso di firmare si riserva il diritto di fare qualsiasi cosa, ma mi chiedo se non dovrebbero esserci dei diritti veri al di là del contratto per chi si affanna a mettere su e aggiornare un innocente sito. Chi fornisce un servizio non dovrebbe essere tenuto ad offrire anche delle garanzie?
Cordiali saluti
Andrea R. M.