Un vero e proprio semaforo del web, che all’improvviso si è acceso nella mente dei vertici della Performing Rights Society (PRS) For Music, organizzazione britannica che raccoglie le royalties relative a circa 10 milioni di brani musicali. Una proposta non punitiva ma educativa, che rientri tra le prossime strategie di promozione del mercato digitale legale annunciate dal famigerato Digital Economy Act (DEA).
Le luci nel traffico online saranno due, gestite dalla stessa industria con l’ovvia partecipazione dei principali search engine della Rete. L’utente che cercherà un brano di Bob Dylan si ritroverebbe davanti ad una sorta di incrocio del diritto d’autore. Con il verde potrà procedere, perché quel determinato sito è stato giudicato legale . Con il rosso dovrà fare attenzione alle insidie nascoste nella condivisione selvaggia.
Si tratta solo di informazione, non di un eventuale blocco dei siti . I vertici di PRS For Music hanno subito sottolineato come la proposta non rappresenti una misura atta a contrastare in maniera diretta il fenomeno della pirateria. Con il pulsante verde vicino al nome del sito, l’utente sarà tranquillo e potrà procedere con i suoi acquisiti totalmente legali. Ma cosa succede in caso di segnale rosso?
Una finestra pop-up avvertirebbe gli ignari: il sito non ha acquisito regolarmente i legittimi diritti di licenza . C’è chi ha sottolineato come gli scariconi della Rete non si facciano certo intimidire da un bollino rosso. Si attende ora la risposta del governo di Londra, che attende a breve il parere di Ofcom sulla praticabilità delle stesse misure introdotte dalla cura Mandelson al P2P.
Mauro Vecchio