In gabbia chi non cinguetta

In gabbia chi non cinguetta

L'incontro ravvicinato tra un teen idol e le sue incallite fan è finito nel peggiore dei modi. Evento cancellato, cinque feriti e il vicepresidente della sua etichetta in manette per non aver lanciato un appello su Twitter
L'incontro ravvicinato tra un teen idol e le sue incallite fan è finito nel peggiore dei modi. Evento cancellato, cinque feriti e il vicepresidente della sua etichetta in manette per non aver lanciato un appello su Twitter

Che i cosiddetti teen idol attirino masse di ragazzine urlanti al limite della psicosi collettiva è un fatto sufficientemente risaputo. C’è tuttavia un inedito risvolto che si è verificato di recente nei pressi di un negozio d’abbigliamento al Roosevelt Field Mall di Garden City, New York. Un ormai classico incontro ravvicinato tra un giovane virgulto del pop e le sue più incallite fan ha preparato il terreno per una nuova pratica da social network: un mancato cinguettio su Twitter potrebbe costare il carcere .

Per tutti coloro che sono poco pratici di teen idol , Justin Bieber era un talentuoso ragazzino di 13 anni quando la sua famiglia decideva di deliziare il mondo con una serie di video canterini su YouTube. Qualcuno dotato di gran fiuto osservava nel frattempo le sue esibizioni sulla piattaforma di video sharing, decidendo all’istante di proporgli un contratto per conto dell’etichetta discografica Island Def Jam Records . Due anni dopo, Justin Bieber si è trasformato in una superstar per adolescenti.

A partire dalle 4 del pomeriggio dello scorso venerdì, il giovane cantante canadese avrebbe dovuto fare la sua acclamata comparsa nel già citato centro commerciale della Grande Mela, ma qualcosa è andato evidentemente storto. All’1.30 circa, un update sulla pagina Twitter del Sinatra coi brufoli recitava: “non mi lasciano entrare nel mall . Se non lasciate la zona io e i miei fan verremo arrestati dalla polizia”. A lasciare la zona dovevano essere circa 3mila ragazzine urlanti , pigiate all’inverosimile per non perdere un autografo del cantante sulla propria copia del disco My World .

Qualcuno si è fatto male , cinque persone portate in ospedale perché colpite dalla calca, spinte a terra. All’1.33 circa un altro update su Twitter ha annunciato la cancellazione dell’evento, con un toccante appello da parte di Bieber: “Non voglio che qualcun altro si faccia male”. Qualcuno, in realtà, si è fatto male, anche se non fisicamente. La polizia ha infatti messo in manette James A. Roppo, vicepresidente di Def Jam Records . La motivazione? Non aver cooperato con gli agenti per calmare la situazione .

Gli agenti di polizia avevano chiesto a Roppo di cinguettare su Twitter per lanciare un appello alle fan, per cercare di sedare i troppo accesi animi. Ora, Roppo dovrà rispondere di accuse pesanti, tra cui aver ostacolato le autorità e aver messo a repentaglio la sicurezza di migliaia di minori. Non si è capito perché la polizia non abbia tenuto conto dei cinguettii dello stesso Bieber che – stranamente – non sono stati presi dalle sue fan come oro colato.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
24 nov 2009
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