Esterno, giorno. Lei è seduta al tavolo accanto, cuffiette bianche nelle orecchie, sorseggia caffè con una mano e si accarezza i capelli con l’altra. Ammicca, sorride, spalanca gli occhi, strizza l’occhio e tira fuori la lingua in stile Ballmer . Starà mica flirtando? Non è detto: la ragazza in questione potrebbe, semplicemente, star scorrendo la playlist musicale del proprio iPod. E tutto ciò potrebbe accadere in un futuro non molto lontano grazie ad un nuovo dispositivo attualmente in fase di sviluppo da parte di alcuni ricercatori nipponici, in grado di trasformare in input le variazioni di movimento riscontrabili in base a determinati movimenti del viso.
Il dispositivo, chiamato Mimi Switch è in fase di progettazione da parte di un team di ingegneri della Osaka University e consiste in un paio di normali cuffiette auricolari equipaggiate con un numerosi sensori in grado di captare persino il più piccolo dei movimenti facciali, propagato dalla forma del cranio umano sino alle orecchie. Collegato ad un micro-computer, il dispositivo può essere programmato affinché ad un preciso movimento corrisponda un’azione: ad esempio, per passare alla traccia successiva si potrà chiudere l’occhio destro, per alzare il volume si potrà alzare un sopracciglio e per stoppare basterà un sorriso.
Tali caratteristiche rendono il device un vero e proprio controller adattabile a molti altri dispositivi. Inoltre, il computer che ne garantisce il funzionamento sarebbe anche in grado di assimilare e rielaborare informazioni, imparando a conoscere chi lo indossa dalle sue abitudini: “Se il dispositivo dovesse ritenere che chi lo indossa stia sorridendo poco rispetto al consueto, il dispositivo potrebbe scegliere di suonare una canzone allegra per tirar su il morale” spiega Kazuhiro Taniguchi, ideatore del progetto e capo del team di ricerca. “Comunque, il dispositivo si presta anche ad usi più seri: potrebbe quindi essere utilizzato per monitorare le condizioni di salute di anziani e malati, registrando ad esempio se mangiano in maniera regolare o quante volte starnutiscono, oppure – continua – se ritiene che stiano affrontando un malore, il sistema potrebbe lanciare l’allarme a parenti o medici”.
Per quanto interessante possa risultare, comunque, non è dato sapere se e quanto il sistema sia in grado di escludere movimenti involontari che potrebbero rendere l’esperienza sonora un vero e proprio disastro. Per il momento, Taniguchi ha dichiarato di voler brevettare il sistema in Giappone e di lavorare ad una versione wireless, magari bluetooth, in attesa di trovare qualcuno disposto a puntare sulla sua invenzione.
Vincenzo Gentile