Roma – Il legislatore ateniese Dracone era noto per la severità delle sue leggi, l’aggettivo “draconiano” tale l’ha consegnato all’immortalità linguistica. La Grecia di oggi sembra aver mantenuto questa distanza dalle mezze misure specie in ambito ICT, visto che sull’onda di recenti fatti di cronaca culminati nel rapimento dell’armatore Pericles Panagopoulos ma legati anche ad una vasta gamma di altri reati, dalla truffa al ricatto, fino al terrorismo, si è puntato il dito contro le SIM anonime e quanto queste siano di intralcio alle indagini dei corpi di Polizia.
Chiamato ad intervenire stavolta, a scanso di nuovi interventi punitivi dell’Unione Europea, il Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni Euripidis Stilianidis si è prima recato a Bruxelles, su ordine del Premier, per informarsi su come i colleghi del resto del Continente agiscano in contesti analoghi. Meglio evitare quanto accaduto nel 2002, quando assieme ai videopoker una norma finì per dichiarare illegali pure i videogiochi a causa di una terminologia troppa vaga in fase di stesura , meritandosi un richiamo dalla UE, e la transizione al passaporto biometrico non era stata meno indolore.
In pratica, l’acquisto delle SIM dovrebbe avvenire solo dietro presentazione di un documento d’identità, un codice personale verrà associato ad ognuna di esse, i dati sensibili degli utenti verranno custoditi dagli operatori telefonici e messi a disposizione delle forze dell’ordine su richiesta del magistrato. Il modello sembra essere quello adottato in Gran Bretagna dallo scorso ottobre, già opposto da NO2ID e Startup Earth, ma in maniera più rigida e vincolante per l’acquirente.
Trascorso un periodo di transizione ancora indefinito le attuali schede rimaste prive di un utente associato verranno disattivate, si parla di tredici milioni e mezzo di SIM di cui sette regolarmente attive: dall’ultimo censimento i Greci sono risultati quasi undici milioni, quindi l’impatto sarà totale.
Attivandosi subito dopo le imminenti elezioni europee tutto dovrebbe essere operativo da fine luglio nelle speranze dei promotori, ma una discussione nella sessione autunnale invece risulta più realistica seguendo l’ipotesi per cui il dibattito legato alla privacy porrà non pochi paletti nell’iter verso l’approvazione.
Secondo i detrattori del provvedimento, da un lato i malintenzionati potranno continuare a operare con SIM anonime straniere recuperate sul mercato nero (come scoperto in Italia due mesi fa ), e dall’altro i considerevoli costi di adeguamento a carico delle compagnie telefoniche istigheranno queste ultime a porre in atto qualche forma di resistenza.
Furiosa Eugenia Loli-Queru, ex-direttrice di OSnews.com , dal suo blog denuncia un consolidato trend, non solo ellenico, di reagire ai problemi ogni volta con le modalità più estreme ma non necessariamente per questo più efficaci.
Fabrizio Bartoloni
I precedenti interventi di F.B. sono disponibili a questo indirizzo