È recentemente stata approvata la creazione di un registro condiviso per le varie piattaforme di exchange che erogano servizi relativi alle criptovalute e ai pagamenti digitali in Italia. Un piccolo passo per la regolamentazione delle crypto nel nostro paese. Cerchiamo di capire qualcosa in più di questa novità, che di fatto permette anche a chi opera di sapere se il proprio exchange è in regola e capire se si è tutelati o meno.
Al momento c’è ancora confusione e non è stato ben definito cosa riguarda o meno le criptovalute. Come definirle e in che branca giuridica analizzarle. La strada da percorrere non è ancora tracciata. Anche l’UE è al lavoro su quest’ambito, ma non ci sono informazioni precise sullo stato di avanzamento dei lavori, e nulla fa pensare a qualche novità a stretto giro.
Exchange regolati e autorizzati
In Italia sarà creato un registro con le piattaforme che offrono il servizio di exchange di criptovalute, dunque chi opera nel mercato dovrà adeguarsi. Parliamo ad esempio di Bitpanda, che lavora per essere sempre in regola e seguire qualsiasi cambiamento di legislazione.
La novità sta nella trasmissione dei dati da parte degli exchange allo stato italiano riguardo i propri utenti. Se ad esempio si detengono 10€, 100.000€ o più in criptovalute sugli account degli exchange centralizzati, questi dati verranno condivisi ai fini di monitoraggio e per prevenire attività illecite.
Dal punto di vista normativo però ci sono ancora delle incongruenze, perché nel disegno di legge si parla anche di associazione delle criptovalute a vere e proprie valute in termini di applicazioni delle regole. Associabili dunque anche alle monete FIAT. Sarà tutto da chiarire man mano, e l’entrata in vigore di questa nuova normativa è prevista da qui a 90 giorni. Ogni exchange iscritto però sarà garanzia di qualità e serietà per chi opera. Seguiremo tutti gli sviluppi.