Roma – Lo scorso giugno, in epoca precedente all’avvento delle freenet, l’Osservatorio Bocconi affermò che in Italia c’erano cinque milioni di utenti internet. Cifre che stupirono molti allora ma che oggi sono sulla bocca di altri osservatori italiani. Cifre che, insomma, “hanno fatto scuola” e “alimentato” il mercato pubblicitario online italiano nonché le molte iniziative di commercio elettronico. Ma sono cifre che sembrano cozzare con i numeri forniti dalla divisione europea di Media Metrix, l’autorevole società di ricerca americana.
Secondo la MMXI, infatti, attualmente in Gran Bretagna ci sono 7,8 milioni di utenti internet, in Germania 5,3 milioni e in Francia 2,4. Se prendessimo per buoni i numeri di tutti gli studi, si potrebbe dedurne che gli utenti internet francesi non raggiungono neppure la metà di quelli italiani. Prendere queste le cifre per buone, però, non sembra possibile per una serie di ragioni.
La prima “è” la Gran Bretagna. Da sempre considerata il paese più connesso d’Europa, la terra di Tony Blair vanta un mercato internet molto più vivace di quello medio europeo, un mercato delle telecomunicazioni più liberalizzato e una concorrenza decisamente più forte del resto d’Europa. Non solo, Londra è stata anni fa tra le prime capitali europee a riconoscere l’importanza della rete, che rientra da tempo nei programmi di governo.
La seconda ragione sta nel mercato tedesco. In un paese la cui popolazione è grandemente superiore a quella italiana, con una economia più forte, un settore industriale e informatico di gran lunga più rilevante e una più alta penetrazione del computer negli uffici e nelle famiglie, non pare congruente il fatto che il numero di utenti stimato da MMXI risulti pressoché uguale a quello ipotizzato per l’Italia sei mesi fa dall’Osservatorio Bocconi.
Un’ulteriore ragione è legata al nostro mercato. Prendendo per buone le cifre fornite dai provider delle freenet, da quando questo modello di accesso è arrivato in Italia, il numero di abbonamenti alla rete è cresciuto di quasi tre milioni di unità. Se a giugno c’erano 5 milioni di accessi, facendo qualche conto grossolano potremmo dedurre che tra una cosa e l’altra gli accessi oggi siano intorno agli 8 o 9 milioni. A questo punto le cifre di MMXI, che stimano 7,8 milioni di utenti britannici, diventerebbero inverosimili. O, al contrario, sono le cifre che ci sono state fornite finora sul nostro mercato ad essere inattendibili. O, ancora, ogni utente italiano che ha un abbonamento ad una freenet ne ha anche altri presso tutti gli altri provider. O.. si potrebbe continuare.
Va detto che la MMXI non opera da sola. Si tratta infatti di una joint-venture tra Media Metrix, la Ipsos francese e la GfK tedesca. Questo non garantisce di per sè risultati più attendibili di quelli di altri ma ci convince che occorrerà scavare, e lo faremo, per sapere a chi credere d’ora in avanti. Fino a quel momento avremo il gustoso privilegio di poterci vantare di una diffusione dell’accesso tra le maggiori d’Europa.