In Olanda si pensa al condono generale per i pirati della rete, e alla ricerca di vie alternative per compensare le presunte perdite di profitto dell’industria della musica. Lo sostiene Martijn van Dam, membro di uno dei più grandi partiti politici del paese: “Tassare il traffico Internet è un’ottima strada per compensare l’industria musicale per la perdita nelle vendite causata dal file sharing illegale”.
In questo senso il DRM e le protezioni da copia sarebbero inutili, come le stesse major sembra stiano realizzando , e dovrebbero essere abbandonate del tutto : le aziende non hanno altra scelta che arrendersi all’idea del file sharing senza restrizioni, dice il politico.
Gli fa eco, riferiscono fonti olandesi, Nicolien van Vroonhoven, esponente del CDA, il maggior partito del paese, sostenendo l’idea del nuovo balzello telematico, in virtù del quale i netizen non potrebbero essere più caricati di esborsi ulteriori per il download della musica: come a dire addio ad iTunes e agli store virtuali autorizzati.
Ma l’idea, si dice in rete, per quanto buona ha un difetto di forma evidente: la “tassa di Internet” servirebbe a compensare solo le major musicali, mentre i download col P2P coinvolgono anche software, contenuti multimediali e quant’altro. Per non parlare del peso sempre crescente dei portali di social broadcasting quali YouTube e simili, che contribuiscono largamente all’utilizzo complessivo della banda che si vorrebbe tassare a guadagno esclusivo del mercato della musica .
Il condono della pirateria si trasformerebbe insomma in un favore indebito ad un solo settore interessato dal fenomeno. Per dirla con Daily Irrelevant : “I politici cercano nuovi modi per imporre tasse. Io non ho alcun interesse a scaricare musica ma mi tasseranno lo stesso”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente. Scrive Jani : “Almeno stanno cercando di trovare soluzioni positive. Molto meglio che negli USA o in UK. Dovrebbero essere applauditi. Sembra che stiano cercando di fare delle provocazioni per spingere la gente a pensare, così da trovare una buona soluzione”.
Alfonso Maruccia