San Jose (USA) – La scorsa settimana Rambus ha vinto una lunga causa contro la rivale Hynix Semiconductor, ottenendo da quest’ultima un risarcimento danni di 307 milioni di dollari. Il tribunale ha riconosciuto Hynix colpevole di aver violato un brevetto sui chip di memoria SDRAM rivendicato da Rambus.
Con questa nuova vittoria legale il valore delle azioni di Rambus si è letteralmente impennato, passando in un solo giorno da 5,90 a 44,50 dollari.
La conclusione della causa con Hynix è solo un episodio della lunga e complessa vicenda che, ormai dai sei anni, ha visto Rambus trascinare in tribunale alcuni fra i maggiori produttori di SDRAM e uscire con successo da una causa antitrust voluta dalla Federal Trade Commission (FTC) americana.
Tutto ebbe inizio nel 2000, quando Rambus annunciò di possedere il brevetto della synchronous memory interface , l’interfaccia utilizzata nelle memorie SDRAM e DDR SDRAM, e di pretendere il riconoscimento dei relativi diritti da parte di tutti i produttori di memorie che utilizzano tale tecnologia. Da quel momento Rambus ha sguinzagliato i propri avvocati e ha iniziato a cercare accordi con numerose imprese del settore affinché queste le pagassero le dovute royalty.
Buona parte dell’industria delle memorie SDRAM, le stesse riunite nel JEDEC, ha duramente contestato la validità del reclamo di Rambus, tanto che negli ultimi anni quest’ultima è stata impegnata in diverse cause legali per violazione di brevetto con diversi colossi del settore: cause che, nel caso di Samsung e Micron, sono tuttora in corso. Altre aziende, come Infineon, hanno invece preferito accordarsi con Rambus e versarle le royalty richieste.