Quando abbiamo provato l’iPad Pro da 13 pollici (per l’esattezza 12,9″) abbiamo apprezzato molti aspetti del tablet maggiorato di Apple: dalle prestazioni del nuovo processore Apple A9X, alle possibilità offerte da Apple Pencil , passando per le applicazioni professionali di grafica e video che, operando in combinazione e fianco a fianco tra di loro, consentono di realizzare dei flussi di lavoro molto interessanti, perlomeno in certi ambiti. Uno dei maggiori pregi dell’iPad Pro da 13 pollici può però rappresentare anche un piccolo difetto. Il grande schermo offre grandi possibilità di lavorare comodamente, tanto da non far rimpiangere i normali notebook: quando si torna al normale iPad da 10 pollici (9,7″ per essere precisi) tutto sembra più piccolo. Nel contempo ci si scontra però con alcuni limiti di mobilità, soprattutto se siete obbligati a spostarvi anche con altri dispositivi: l’iPad Pro da 13 pollici è perfetto se riesce a coprire tutte le vostre necessità o se pensate di usarlo principalmente in casa, come sostituto del computer tradizionale, altrimenti la comodità del formato originale può rappresentare un fattore determinante per la scelta.
Apple, nell’ottica di rilanciare un prodotto che ha un trend di vendite calante, ha quindi pensato di portare tutte le novità del grande iPad Pro anche su un dispositivo dalle dimensioni classiche, che rimane la dimensione più apprezzata dalla maggior parte degli utenti. L’aspetto più interessante di questa scelta è che Apple non si è limitata ad integrare il nuovo processore e fornire il supporto ad Apple Pencil, ma ha fatto molto di più, tanto da rendere il nuovo iPad Pro da 9,7 pollici quasi più appetibile del fratello maggiore.
Mai procediamo con ordine: l’iPad arriva nella solita confezione che, oltre all’iPad, include il classico caricatore. La penna è la stessa già presa in esame nella precedente recensione , ma in questo caso avremo modo di testare anche la Apple Smart Keyboard , la tastiera che fa anche da cover frontale per il tablet della Mela.
Venendo alle specifiche tecniche e al relativo confronto con il fratello maggiore, possiamo notare che il processore è lo stesso Apple A9X (con coprocessore M9) che assicura prestazioni elevate (leggermente inferiori al modello più grande solo in alcuni test), e sono stati aggiunti anche lo Smart Connector per l’utilizzo della tastiera (che vedremo in dettaglio più avanti) e i quattro altoparlanti che automaticamente adattano la riproduzione di alti e bassi in base all’orientamento del dispositivo.
Viste le cose comuni, andiamo ora a scovare le differenze, che non sono poche. La prima, quella a mio avviso più importante, riguarda il display. Se è vero che questo iPad Pro ha il display più piccolo rispetto al modello presentato lo scorso autunno, è anche vero che parliamo di un display di qualità superiore, come evidenziato dai test di DisplayMate : il confronto diretto è con l’iPad Air 2, ma le differenze saltano all’occhio analizzando anche il precedente test di DisplayMate sugli iPad dello scorso anno.
Come evidenziato da questi test, non solo l’iPad Pro 9.7 ha una luminosità del 20 per cento superiore a quella degli altri iPad o di qualsiasi altro tablet full-size (ricordo che parliamo di uno schermo da 2048×1536 pixel a 264 ppi) ma è anche quello che riflette meno la luce esterna, offrendo i colori e la gamma cromatica migliori nel panorama dei display mobile, soprattutto in condizioni di forte luce ambientale. A questo si aggiunge un’ulteriore opzione software introdotta da Apple, il cosiddetto True Tone: dei sensori a quattro canali esaminano la luce ambientale, e adattano la gamma cromatica del display in modo da restituirla nel migliore dei modi all’ambiente in cui ci troviamo. Al di là delle parole e dei numeri che possiamo trovare sulle specifiche e nei test di DisplayMate, la differenza è chiaramente visibile ad occhio nudo, sia confrontando l’iPad Pro 9.7″ con un altro iPad, che provando ad abilitare e disabilitare il True Tone dalle impostazioni del display.
Parlando di funzionalità True Tone per il display, non possiamo non notare come il nuovo iPad sia dotato anche di flash True Tone per la fotocamera posteriore. Di fatto si tratta del primo iPad dotato di flash e, nel complesso, tutto ciò che riguarda la camera, rispecchia quello che già troviamo sull’ iPhone 6S : sensore retroilluminato da 12 Mpixel con diaframma f/2.2 (rispetto agli 8 MPixel con diaframma f/2.4 dell’iPad Pro da 12.9″), autofocus con Focus Pixels, possibilità di scattare Live Photos e panorami fino a 63 megapixel (rispetto ai 43 Mpixel dell’iPad Pro da 12,9″), e in più stabilizzazione automatica, mappatura dei toni, e riduzione del rumore, tutte cose non presenti sul fratello maggiore. Le differenze valgono anche per il comparto video: se l’iPad Pro da 12.9″ si ferma al video in full HD e la moviola a 120fps, qui ci spingiamo fino alla registrazione di video 4K a 30fps e moviola a 240fps.
Nel complesso si tratta di un’ottima soluzione per fotografare, pari all’iPhone 6S, col quale condivide anche l’obiettivo sporgente (rivestito in cristallo di zaffiro) che potrebbe far storcere il naso a qualcuno (anche se utilizzando una custodia, a mio avviso quasi d’obbligo su un tablet, la sporgenza scompare). Come vedremo più avanti esplorando i possibili utilizzi dell’iPad con l’aiuto di alcune app, non si tratta solo di un vezzo: avere una buona fotocamera può essere importante anche per scopi professionali. Restando in tema di fotocamere, va evidenziato che anche la camera frontale dell’iPad Pro 9.7″ (quella utilizzata per i selfie o le videochiamate Facetime) è migliore rispetto al modello più grande: anche in questo caso si tratta dello stesso modello utilizzato sull’iPhone 6S, con risoluzione pari a 5 Mpixel, diaframma f/2.2 e Retina flash (il modello più grande ha invece una camera da 1.2 Mpixel).
L’ultima differenza (a parte quella ovvia delle dimensioni, che riprenderemo nelle conclusioni) è nelle opzioni di connettività: l’iPad Pro 9.7″ offre un maggior numero di bande grazie al LTE Advanced, e integra una Apple SIM . Quest’ultima (sempre bypassabile dalla SIM di un normale operatore telefonico) ci consente di sottoscrivere contratti temporanei quando siamo all’estero, così da non rinunciare alla connettività su rete cellulare, senza però imbattersi nella ricerca della SIM di un operatore locale. In Italia per esempio è possibile sottoscrivere dei piani con GigSky oppure con AlwaysOnline , anche se quest’ultimo offre solo la copertura in Italia ma non permette l’acquisto da parte dei residenti nel nostro paese.
Ma veniamo all’utilizzo vero e proprio dell’iPad, e lo facciamo analizzando l’utilizzo della Smart Keyboard, accessorio che nel corso della precedente prova non era disponibile. La tastiera in questione occupa circa due terzi dello spazio della cover, e si collega all’iPad grazie allo Smart Connector, utilizzato sia per ricevere alimentazione che per scambiare dati. Il sistema con cui si ripiega (sia in posizione di riposo che in posizione di lavoro) è ben congegnato: l’ingombro extra è minimo, e la protezione sia dello schermo che della tastiera stessa è assicurato. Quando la cover viene rigirata tutta indietro, l’iPad si utilizza normalmente, ma non sarà più possibile ripiegare solo un angolino della cover per scattare le foto: occorre ripiegare tutta la tastiera. In posizione di lavoro l’iPad si alloggia comodamente in un’apposita scanalatura e la tastiera si attiva solamente quando l’iPad è in questa posizione: non c’è il rischio di pressioni indesiderate dei tasti.
La superficie della tastiera è ricavata al laser da un unico strato di uno speciale tessuto resistente ed impermeabile, senza alcuna fessura che possa pregiudicare nel tempo l’efficienza della testiera stessa.
La dimensione del modello da 9.7 pollici non è molto più piccola di una tastiera standard (perlomeno per quanto riguarda lo spazio riservato alle lettere) e il feedback dei tasti è buono, considerando che stiamo parlando una tastiera integrata in una cover: parte di questa recensione è stata scritta proprio in questo modo. Una volta collegato alla Smart Keyboard, l’iPad assomiglia molto di più ad un normale computer: oltre alla scrittura, tenendo premuto il tasto cmd compaiono tutti gli shortcut possibili nel contesto in cui ci troviamo, possiamo passare da un app all’altra sfruttando la combinazione cmd+tab , possiamo utilizzare le frecce per scorrere le pagine di un libro che stiamo leggendo ecc…
Il prezzo non è dei più economici, parliamo di 169 euro, ma se pensate di utilizzare molto l’iPad per scrivere, è sicuramente un acquisto da prendere in considerazione, soprattutto sul modello da 9.7″, anche perché la tastiera a schermo per questa dimensione è quella classica, senza la linea di tasti in più o le opzioni presenti sul modello da 12.9 pollici. Parlando delle altre applicazioni, ovviamente sono perfettamente utilizzabili tutte quelle già viste in occasione del lancio dell’iPad Pro da 12.9″, in particolare tutte le app per cui si può sfruttare al meglio Apple Pencil (caratteristica distintiva dei modelli “Pro” dell’iPad), e in modo specifico Adobe Comp CC , software che permette di abbozzare progetti di vario tipo per Photoshop, Illustrator e InDesign. Le applicazioni che vorrei prendere in esame oggi sono però due applicazioni per certi versi più semplici, ma che sicuramente si adattano meglio all’utilizzo di un tablet più portatile come questo: le app in questione sono Scanbot e GoodNotes applicazioni universali il cui acquisto può essere sfruttato pure su iPhone, anche se indubbiamente danno il loro meglio su un tablet e, parlando di GoodNotes, con un’Apple Pencil.
Scanbot è un’applicazione pensata per digitalizzare documenti, e in grado di riconoscere anche codici a barre e codici QR. Restando sui documenti (la parte a mio avviso più interessante), l’app riconosce automaticamente la sagoma di ciò che vogliamo scannerizzare, permette di realizzare documenti multipagina, e di elaborare l’acquisizione ottimizzando la gestione dei livelli di colore o del bianco e nero. Tutti i documenti scansionati (fatture, scontrini, biglietti da visita, biglietti, note, lavagne bianche ecc…) possono essere organizzati in cartelle, modificati evidenziando le parti che ci interessano, o aggiungendo note, ed esportati in vari spazi cloud (da iCloud all’immancabile DropBox, passando per molti altri servizi) o inviati via mail come documenti PDF. L’opzione più utile di questa applicazione (che non è presente nella versione free e va acquistata a parte) è però la possibilità di attivare un OCR che riconosce il testo di quello che abbiamo fotografato: e da quello che ho avuto modo di testare, funziona anche bene, forse anche grazie alla qualità della camera dell’iPad Pro 9.7″.
L’altra applicazione, che sfrutta ancora meglio le possibilità del tablet, è GoodNotes. L’app, come si può intuire dal nome stesso, è un software che serve per prendere appunti come su un taccuino o un blocco note. È l’esempio migliore di come si possa sfruttare l’iPad Pro in una riunione, scrivendo appunti a mano con la Apple Pencil, aggiungendo immagini o fotografie, inserendo degli schemi grazie alla possibilità di riconoscere forme geometriche che vengono automaticamente “raddrizzate” dal software, evidenziando le parti che ci interessano, tagliando e spostando parti degli appunti. Anche qui, una delle funzioni più interessanti dell’app è il riconoscimento del testo: anche se scritto in corsivo e con una grafia non perfetta (cosa più che normale prendendo appunti velocemente) l’OCR integrato nel software permette di fare ricerche negli appunti scritti a mano, cosa che può facilitare l’organizzazione di quello che si è annotato. Anche in questo caso è possibile esportare, come PDF o come immagine, decidendo se lasciare o rimuovere lo sfondo utilizzato (righe o quadretti) e inviando il tutto via mail o nei vari servizi cloud.
Arriviamo quindi alla conclusione della prova. L’iPad lo conosciamo già da qualche anno, e le possibilità offerte dall’iPad Pro (con Apple Pencil e la Smart Keyboard) le abbiamo imparate a conoscere in questi mesi. L’iPad Pro è indubbiamente un oggetto che si presta ad utilizzi più professionali rispetto agli altri, proprio grazie all’utilizzo della penna che consente un’interattività di tipo diverso con certi tipi di applicazione (tipicamente legate al mondo della grafica).
Con l’iPad Pro da 9.7″, Apple ha voluto dare una dimensione più confidenziale alle funzioni introdotte lo scorso autunno con l’iPad da 12.9″: girare con 437 grammi in mano anziché 713, rende il nuovo iPad Pro meglio utilizzabile in certi ambiti e con certe applicazioni, come quelle che abbiamo appena descritto, mentre il modello “maggiorato” è più indicato in tutti quegli utilizzi per cui si riesce a rimpiazzare in modo quasi totale il classico computer.
Resta da chiedersi quali saranno le intenzioni di Apple per i prossimi anni: avremo anche in iPad Pro mini? Oppure la linea di tablet della Mela resterà differenziata tra due modelli entry-level, e due modelli Pro? Considerando che la particolarità della linea Pro (potenza a parte) è proprio quella di poter utilizzare penna e tastiera per ampliarne le possibilità di utilizzo, sarebbe auspicabile che almeno la penna fosse inclusa nella confezione, e sarebbe anche auspicabile che venisse trovato uno spazio nella cover per riporre la stessa penna quando non la si utilizza.
A parte questo, nonostante la dimensione inferiore (che per certi utilizzi può anche essere più comoda) l’iPad Pro da 9.7″ offre caratteristiche superiori al fratello maggiore, e tali da farlo preferire anche nel confronto di prezzo, soprattutto per chi viaggia… A meno che non si ricerchi specificatamente uno schermo di grandi dimensioni, caratteristica che indubbiamente costituisce un vantaggio non indifferente per molti altri compiti. In definitiva, con questo nuovo dispositivo, Apple ha ulteriormente ampliato la sua gamma di offerta, consentendo di avere a disposizione alcune caratteristiche “Pro” anche su modelli di dimensione più contenuta.
Ricordiamo che l’iPad Pro 9.7″ è disponibile nei colori Argento, Oro, Grigio siderale, e Oro rosa, ad un prezzo che parte da 689 euro per il modello WiFi da 32GB, e arriva a 1199 euro per quello con rete cellulare da 256GB.
Domenico Galimberti
blog puce72
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