Per creare stampanti più verdi, Xerox sta migliorando una tecnica di stampa poco conosciuta, basata su una particolare testina e su inchiostro solido .
Simile nella consistenza a un pastello a cera, l’inchiostro solido è frutto degli ultimi studi in tema di contenimento dei rifiuti generati dalle stampanti. Viene sciolto all’interno della stampante e depositato su un tamburo, largo quanto il foglio da stampare. Con 10 rivoluzioni del rullo, l’immagine viene trasferita sul foglio grazie a calore e pressione.
In confronto alle normali cartucce, l’impatto ambientale di questo inchiostro è meno rilevante poiché richiede un confezionamento ridotto all’osso e rende il 90 per cento rispetto all’inchiostro liquido. Senza contare la totale assenza di cartucce vuote da smaltire, che con questo sistema diventano un concetto superato.
Al maggior rispetto per l’ambiente contribuiscono anche l’assenza di solventi o acqua per asciugare e sciogliere l’inchiostro. Il sistema richiede, invece, un po’ più di energia elettrica rispetto a una ink-jet : il punto di fusione dell’inchiostro attualmente è tra 70 e 100 gradi centigradi ed è proprio in questa direzione che Xerox sta tentando di ottimizzare ulteriormente la tecnologia.
L’azienda studia e investe in questo sistema da tempo: ora è prossima a poter offrire, nell’arco di circa un anno, una linea completa di stampanti molto più rispettose dell’ambiente – pur mantenendo alta la qualità della stampa – anche per l’utenza privata.
Marco Valerio Principato
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