Il ministro delle comunicazioni indiano ha ricevuto il compito dal ministro degli interni di monitorare i social network per impedire le infiltrazioni terroristiche.
La paura del governo indiano sembra essere che Twitter e Facebook siano impiegati per coordinare le cellule terroristiche e organizzare gli attacchi.
I fornitori di servizi di telecomunicazioni indiani già devono per legge mettere a disposizione strumenti per consentire alle autorità le intercettazioni e il monitoraggio della rete previsto nell’ambito della legge. Legge che già oggi arriva fino al punto di permettere alle autorità di pretendere in seguito all’ordine di un giudice la password di accesso di specifici account.
Ora tuttavia sembra che le intenzioni siano di estendere queste previsioni per legge che hanno lo scopo di preservare la “sicurezza nazionale”.
In particolare, il ministro con competenze sulle comunicazioni punterebbe ora ad avere accesso anche a quei dati che vengono trasmessi sotto forma cifrata .
La stessa questione ha portato nel mirino del Governo indiano i dispositivi RIM che impiegano canali cifrati gestiti da server posizionati fuori dal paese che escludono così le possibilità di intercettazioni: dal momento che BlackBerry non ha ottemperato alle richieste del governo, peraltro, ora gli smartphone RIM rischiano di essere bloccati a meno che non stabiliscano un server nel paese dando le chiavi al governo per decifrare le comunicazioni che vi passeranno.
Claudio Tamburrino