India: ACTA danneggia il mercato

India: ACTA danneggia il mercato

Duro attacco del governo di Nuova Delhi nei confronti del famigerato trattato anticontraffazione. Che attenterebbe al libero commercio, in settori chiave come quello della salute
Duro attacco del governo di Nuova Delhi nei confronti del famigerato trattato anticontraffazione. Che attenterebbe al libero commercio, in settori chiave come quello della salute

Si tratterebbe di accordi particolarmente dannosi, innanzitutto per la libera concorrenza all’interno dei vari mercati. Quindi una seria minaccia, per la flessibilità necessaria a tutti i paesi emergenti, in settori chiave come quello della salute pubblica, della tecnologia, dell’accesso all’informazione .

È questa, in estrema sintesi, la visione del governo dell’India sui potenziali effetti nefasti del famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), ovvero l’accordo segreto con cui vari governi del mondo vorrebbero estendere a livello globale la tutela della proprietà intellettuale.

Alti rappresentanti del governo di Nuova Delhi sono così intervenuti nel corso di un evento messo in piedi dalla World Trade Organization (WTO), per sottolineare come ACTA possa danneggiare il naturale e legittimo sviluppo del commercio internazionale .

E ad andarci di mezzo – secondo le autorità indiane – sarebbero anche istituzioni, consumatori e contribuenti. Che si ritroverebbero a pagare per i costi maggiorati legati ad una tutela rinforzata della proprietà intellettuale, a beneficio degli interessi di entità private. Ma a risultare danneggiati sarebbero anche i fondamentali diritti di commercianti e produttori di beni , minacciati da certe disposizioni del trattato globale anti-contraffazione.

Come spiegato dalle autorità indiane , il controllo doganale imposto da ACTA potrebbe stroncare quelle che a Nuova Delhi sono conosciute come licenze obbligatorie . Che prevedono il pagamento di una certa cifra al governo da parte delle società farmaceutiche, per ottenere così la facoltà di utilizzare materiale brevettato di terzi, al di là della loro effettiva volontà ad autorizzarlo.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
15 giu 2010
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