Roma – Guai in vista per Research In Motion , la società canadese che sviluppa i celebri dispositivi di comunicazione wireless BlackBerry : secondo fonti anonime ma riprese dai media di mezzo mondo, le agenzie di sicurezza del governo indiano vogliono obbligare RIM a spifferare il principio di funzionamento delle tecnologie di cifratura impiegate sui PDA, pena la terminazione del servizio entro la fine di questo marzo .
I BlackBerry, per mezzo dei quali è possibile scambiarsi messaggi e-mail, testo, fax, o navigare in rete su network 2G/3G/1xEV-DO, si appoggiano in India a quattro diversi provider, vale a dire Vodafone, Bharti Airtel, Reliance Communications e BPL Mobile. Il numero di sottoscrittori totali del servizio ammonta a circa mezzo milione, su un totale di 12 milioni a livello globale.
Proprio gli operatori di telefonia stanno cercando di convincere le autorità a riconsiderare la propria linea sulla questione: “Abbiamo incontrato più di una volta il governo e stiamo cercando di incontrarlo ancora”, ha dichiarato a Reuters il direttore generale dell’associazione degli operatori mobili indiani. Se i funzionari statali sono preoccupati per eventuali problemi di sicurezza, sostengono i carrier , c’è la piena disponibilità a far luce su tutte le questioni pertinenti.
Dal canto suo, la produttrice dei BlackBerry non conferma nulla né vuole esprimere giudizi frettolosi: “RIM opera in più di 130 paesi in tutto il mondo e rispetta le richieste di regolamentazione dei governi. RIM non fa commenti su notizie confidenziali circa le regolamentazioni o simili speculazioni in qualsiasi paese” ha tagliato corto un portavoce dell’azienda da Hong Kong.
C’è poi chi come Kaustubh Dhavse, analista per Frost & Sullivan , sostiene che non avrebbe senso, per RIM, spifferare gli algoritmi alla base delle proprie tecnologie di cifratura, essendo in pratica le suddette un elemento di alta competitività per l’azienda in un settore come quello delle comunicazioni digitali wireless sempre più orientato verso la blindatura e la salvaguardia della riservatezza. Tanto più in ambito business, ovvero la clientela tradizionale di RIM.
“RIM è in circolazione da molti anni e fa business in molti paesi – conclude Dhavse – Quindi quello di cui ha bisogno è… assicurare all’agenzia governativa principale che non verrà permessa alcuna azione abusiva. E anche gli operatori devono approntare le proprie misure di sicurezza in tal senso”.
Alfonso Maruccia