Mike Lazaridis, co-CEO di Research In Motion (RIM), ha chiuso anzitempo un’intervista quando si è sentito interrogare sulla questione mediorientale e indiana che coinvolge la sua azienda.
Le autorità indiane e degli Emirati Arabi avevano chiesto all’azienda canadese la possibilità tecnica di monitorare gli strumenti di messaggistica istantanea, email e traffico Internet dei BlackBerry per motivi di sicurezza nazionale. E dopo vicissitudini e minacce di blocchi dei suoi servizi, RIM avrebbe acconsentito a fornire alle autorità di questi paesi i codici di cifratura.
La situazione, in ogni caso, sembra ancora causare disagio, se non vero e proprio imbarazzo, alla canadese: così, quando il corrispondente tecnologico di BBC Rory Cellan-Jones gli ha chiesto dei problemi avuti in quei paesi, Lazaridis (davanti all’ occhio della telecamera ) ha detto al giornalista che era una domanda scorretta, che RIM era stata usata dai governi come capro espiatorio e che l’intervista poteva finire lì.
L’episodio ha lasciato in secondo piano il resto del contenuto dell’intervista, che precedentemente si era concentrato sul tablet RIM prossimo venturo, Playbook. Il device, o meglio come sarà accolto sul mercato, rappresenta un passo molto importante per la canadese che, da leader del settore smatphone, ha subito negli ultimi anni l’arrivo di iPhone e, da ultimo, di Android.
Claudio Tamburrino