Nell’agosto dello scorso anno il governo dello stato Jammu e Kashmir nell’India settentrionale (circa 12,5 milioni di abitanti) ha deciso di bloccare l’accesso a Internet in modo indiscriminato, ufficialmente con l’obiettivo di mantenere l’ordine in seguito all’abrogazione dell’articolo 370 che ne sanciva l’autonomia. Oggi, dopo 165 giorni offline, la regione torna pian piano in Rete.
India, Jammu e Kashmir di nuovo online
La connettività viene ristabilita in un primo momento esclusivamente per ospedali, hotel, banche e altre strutture pubbliche. Riabilitato l’accesso anche ai network mobile, ma solo quelli 2G e non per tutti. Ancora al bando sia le VPN sia i social network. Insomma, un passo in avanti nella giusta direzione, ma ancora troppo poco perché siano garantite le libertà di informazione ed espressione.
This is a fresh promulgation of an Internet shutdown order in Jammu and Kashmir. Why? Read on. 1) It is important to note that as per latest connectivity numbers 96.68% internet users utilise mobile wireless. Hence the restrictions remain in place in several districts. 1/n https://t.co/znhsILzk6x
— Internet Freedom Foundation (IFF) (@internetfreedom) January 15, 2020
L’India non è il solo paese ad aver optato per una misura di questo tipo al fine di fronteggiare i movimenti di protesta. Ne abbiamo scritto in diverse occasioni anche su queste pagine, di recente (nel mese di novembre) quando un blocco del tutto simile è stato attuato dall’Iran nel tentativo di tenere sotto controllo le manifestazioni contro l’improvvisa impennata dei prezzi del carburante.