Armati di laptop e smartphone si aggireranno per le strade di Mumbai alla ricerca di reti WiFi non protette: il crimine mediato dalla tecnologia non dovrà sopravvivere al pattugliamento, nel quale saranno coinvolte le forze di polizia della metropoli indiana.
I cittadini di Mumbai non devono prestare le proprie risorse tecnologiche alla causa del crimine: poiché il commando protagonista degli attacchi che hanno recentemente insanguinato la capitale è ricorso ad un largo dispiegamento di tecnologia, poiché i messaggi del terrore sono spesso veicolati da reti non adeguatamente protette, le forze dell’ordine di Mumbai si stanno mobilitando per chiudere i rubinetti di connettività lasciati aperti da privati, da aziende e da istituzioni.
Sono 80 gli agenti pronti ad essere sguinzagliati per le strade di Mumbai: addestrati da esperti di sicurezza, hanno imparato a rilevare reti WiFi aperte con laptop e smartphone. Saranno presto investiti della missione di chiudere tutti gli spiragli di connettività messi incautamente a disposizione.
L’India si è già dotata di misure di sicurezza per prevenire l’utilizzo non identificabile di Internet : molti stati indiani hanno introdotto l’ obbligo di registrazione per impedire che i netcafé vengano sfruttati per propositi che esulano dalla legge, Mumbai ha previsto che le postazioni Internet pubbliche debbano essere provviste di sistemi che consentano alla polizia di monitorare la vita online degli utenti e di ricostruire i tracciati di navigazione seguiti. Se gli Internet café non offrono ai malintenzionati una base sulla quale costruire le proprie strategie, i privati cittadini, le istituzioni e le aziende continuano a garantire banda e anonimato a coloro che meditassero di utilizzare la rete come strumento per violare la legge.
Per questo motivo le forze di polizia dispenseranno notifiche e imporranno password a chiunque innervi la metropoli di connettività. “I nostri uomini, equipaggiati con laptop e telefonini, faranno controlli casuali presso i centri commerciali, i cinema e le aree occupate dagli uffici – ha spiegato un rappresentante delle forze dell’ordine locali – se individueremo una connessione non protetta contatteremo l’utente e lo avvertiremo del fatto che la sua rete potrebbe essere utilizzata da criminali”. Sul capo del cittadino pende il codice di procedura penale e l’eventuale accusa di aver agevolato un reato pur essendo a conoscenza delle possibilità che esistono per scongiurarlo.
Ma l’India non si occuperà solo di sensibilizzare i cittadini tagliando la connettività aperta: le forze dell’ordine si preparano ad infiltrarsi nelle maglie delle organizzazioni criminali facendo leva sulla nuova versione della legge locale contro il cybercrimine. Se vengono ammorbidite le pene per coloro che si macchiano di reati mediati dalla tecnologia, viene altresì accordata alle forze dell’ordine la possibilità di monitorare indiscriminatamente tutte le comunicazioni che scorrono online.
Gaia Bottà