India, la prossima grande crypto-sfida

India, la prossima grande crypto-sfida

L'India sta cercando di capire come muoversi per istituzionalizzare, tassare e normare la presenza delle criptovalute nel proprio Paese.
India, la prossima grande crypto-sfida
L'India sta cercando di capire come muoversi per istituzionalizzare, tassare e normare la presenza delle criptovalute nel proprio Paese.

Gli Stati Uniti mantengono il solito approccio di cautela e libertà. L’Europa, con i suoi tempi, sta arrivando ad una stretta fatta di libertà e controllo (nessuna vera novità per chi apre un wallet ed inizia ad investire, ma molte le novità per gli exchange che dovranno tracciare ogni transazione). Il Sudamerica sta cercando di capire come comportarsi, sapendo che la libertà è tanto necessaria quanto rischiosa. La Cina, da parte sua, ha preferito limitare la libertà sapendo di rischiare di perdere il controllo. Ma c’è un’ulteriore area del mondo che può essere decisiva nei destini delle crypto e che al momento ancora non si è mossa in modo chiaro sul tema: l’India.

A sollevare la questione è una analisi Reuters secondo cui le istituzioni indiane starebbero iniziando a studiare il tema approfonditamente per cercare di capire da una parte quali rischi le criptovalute possano comportare per l’economia e, dall’altra, quali mosse debba fare il Governo per limitare eventuali impatti deleteri. Il primo tassello dovrà essere quello di un possibile riconoscimento ufficiale, introducendo quindi una tassazione relativa: le ipotesi sono di un 30% sui guadagni ottenuti con la compravendita di crypto-asset.

Ma il discorso è ovviamente ben più ampio. L’India, Paese che vive di equilibri estremamente fragili, sente la necessità di affrontare le novità introdotte dalla DeFi per  capire cosa possa significare un nuovo modo di pensare la finanza, i pagamenti, gli investimenti e tutto quanto finora mediato dal sistema bancario o altri sistemi ormai strutturali.

L’impatto del mercato indiano sull’orizzonte crypto è inevitabilmente forte: i numeri sono massivi e, sebbene la povertà sia ampia, proprio il desiderio di difendersi da inflazione e valute instabili (come successo in Argentina) potrebbe portare molti cittadini ad aprire wallet sui quali coltivare ambizioni di maggior benessere. Ciò che farà l’India, insomma, è destinato ad impattare l’intero mercato: laddove fiducia e domanda crescono, infatti, per le criptovalute può nascere un nuovo serbatoio di opportunità.

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Pubblicato il
31 mag 2022
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