Il gruppo di Cupertino ha confermato l’acquisizione di Inductiv, startup con sede a Waterloo (Canada) specializzata nella creazione di un sistema IA per la correzione automatica dei dati, utile al fine di istruire gli algoritmi di machine learning. L’obiettivo, pur non dichiarato in modo esplicito da Apple, è quello di migliorare la qualità dell’esperienza offerta da Siri così da insidiare il market share di tecnologie alternative come Assistente Google, Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft.
Apple annuncia l’acquisizione di Inductiv per Siri
La volontà di evolvere l’assistente virtuale è nella roadmap dell’azienda ormai da parecchio tempo, fin da quando a metà 2018 è stata annunciata l’assunzione di John Giannandrea, in passato già ai vertici del team di bigG impegnato sullo sviluppo di soluzioni per l’intelligenza artificiale. Uno sforzo che finora ha dato risultati in primis sul fronte della sicurezza.
Inductiv è l’ennesima acquisizione messa a segno e resa nota dalla mela morsicata dall’inizio del 2020, dopo quelle di Dark Sky (app dedicata alle previsioni meteo), NextVR (trasmissione di contenuti in realtà virtuale) e Voysis (specializzata in sistemi di riconoscimento vocale). Il suo team si è unito a quello di Apple a Cupertino nelle scorse settimane. Non è dato a sapere quale sia l’entità dell’investimento economico messo sul piatto al fine di portare a termine con successo la trattativa.
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La fondazione è avvenuta a opera di docenti di Stanford University, University of Waterloo e University of Wisconsin Madison: uno di questi, Christopher Ré, è stato co-creatore di un’altra società operante nello stesso territorio, Lattice Data, anch’essa acquisita da Apple nel 2017.