Milano – La pubblicità è l’anima del commercio e gli operatori di telefonia mobile dovranno interessarsi al mobile advertising . Questa è l’opinione di IDC ed è questa la direzione in cui si sta muovendo Google .
Gli operatori oggi focalizzano la propria competitività sulle tariffe relative ai propri servizi, offerti a pagamento ai clienti. I ricavi che ne derivano sono la principale voce positiva nei loro bilanci ma il trend calante dei volumi generati dal traffico voce è ormai un dato di fatto consolidato .
Anche per questo i carrier stanno puntando molto sul traffico dati, il cui mercato è però ancora acerbo, anche a motivo della non capillarità delle reti di connettività veloce. Per questo motivo, si legge nel rapporto IDC, il mercato dell’advertising mobile può rivelarsi un business di dimensioni crescenti nei marketing plan delle aziende TLC. Un settore per certi versi ancora vergine. Ed un motivo c’è, come sottolinea IDC: come introdurre inserzioni pubblicitari sui cellulari ?
Google ritiene di avere una soluzione in tasca. Il colosso di Mountain View, che già investe molto nella telefonia mobile, ora sta accelerando. L’ultima novità in questo senso è data infatti da Google Mobile Ads , servizio lanciato in primis in Giappone, che consente ai carrier di sparare sui telefonini annunci pubblicitari testuali , legati alle parole chiave utilizzate dagli utenti sui servizi di search online dedicati ai terminali mobili.
Più o meno come già avviene nella versione web fruibile da PC, che però pubblica gli annunci a fianco del risultati della ricerca, sul telefonino gli spot vengono visualizzati nelle prime e nelle ultime righe della pagina dei risultati. L’utente, secondo quanto descritto da Google, potrà balzare nella homepage dell’inserzionista con un click sul suo annuncio, o contattarlo direttamente seguendo il link “call”.
Dario Bonacina