Quante volte capita di leggere un post di un influencer e chiedersi: “Ma sarà vero?“. Beh, non siamo i soli a porsi il quesito. Secondo uno studio dell’UNESCO, ben 6 influencer su 10 non controllano le fonti prima di condividere un’informazione. Un dato allarmante e sinceramente, anche un po’ sconfortante, visto che sempre più persone si affidano a loro per tenersi informate…
Il 60% degli influencer non verifica le fonti: like e condivisioni come metro di giudizio
Ma come fanno gli influencer a valutare se una notizia è credibile o meno? Purtroppo, spesso si basano su criteri poco affidabili. Il 42% di loro guarda quanti like e condivisioni ha ricevuto un articolo sui social, mentre il 19% si fida della reputazione dell’autore. Insomma, la popolarità di un contenuto diventa il metro di giudizio principale. Ma sappiamo bene che non sempre ciò che è virale corrisponde al vero.
C’è poi un altro dato che fa riflettere: il 58% degli influencer intervistati si basa principalmente sulle proprie esperienze personali per creare contenuti. Solo il 37% consulta i media mainstream e le fonti online “alternative” in egual misura. E le fonti ufficiali? Utilizzate solo dal 12,6%. Insomma, l’impressione è che si dia più peso al “sentito dire” che ai dati oggettivi.
Giornalismo e influencer marketing, due mondi ancora lontani
Sia chiaro, nessuno pretende che gli influencer debbano trasformarsi in giornalisti. Però, visto il loro crescente ruolo nell’informazione, una maggiore consapevolezza dell’importanza di verificare i fatti non guasterebbe. Il problema è che spesso manca la conoscenza delle norme che regolano il mondo dell’informazione. Alcuni intervistati si sono addirittura stupiti che il loro lavoro potesse essere considerato una forma di giornalismo.
La buona notizia è che c’è voglia di imparare. Quasi il 74% degli influencer si è detto interessato a seguire corsi online su etica e libertà di espressione. E l’UNESCO ha subito raccolto l’invito, lanciando una formazione dedicata a ricerca delle fonti, fact-checking e trasparenza.
Un’iniziativa lodevole, che speriamo possa contribuire a creare un ecosistema informativo più sano e attendibile. Chi crea contenuti non dovrebbe mai dimenticare l’obiettivo principale: fornire ai lettori notizie verificate e di qualità. Questo è l’unico modo per combattere davvero fake news e disinformazione.