Milano – “Una piattaforma tecnologica comune per assicurare un’efficiente gestione della mobilità delle persone e delle merci, non solo in chiave economica ma ambientale”. Questa la proposta lanciata nelle scorse ore dal ministro all’Innovazione Lucio Stanca: “Non solo per passare dalla politica del divieto a quella dell’orientamento delle scelte dei cittadini, ma anche per sostenere un polo italiano per l’infomobilità”.
“Le grandi aree urbane italiane – ha dichiarato – presentano una concentrazione di veicoli superiore a quella di altre città straniere: a Roma ci sono 698 veicoli immatricolati ogni mille abitanti, a Torino 646, a Napoli 607, contro i 240 di Londra, i 263 di Parigi e i 358 di Francoforte. Nell’Europa a 15 dal 1998 al 2010 è previsto un aumento del 26% dei veicoli per chilometro ed un incremento del 38% delle merci”.
Stanca ha anche affermato: “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’ICT, sono trasversali e pervasive nei confronti della mobilità, tanto che ormai il 55% del valore di un’auto è nell’elettronica e nell’ICT (equivalente in Italia a 15 miliardi di ?) e dei circa 200 milioni di automobili circolanti in Europa almeno 300 mila (sei volte rispetto al 2001) e il 30% degli autotreni sono già collegati a reti informative per esigenze logistiche, commerciali e amministrative, di sicurezza ed assistenza, di infomobilità”.
Per questo la proposta è “perseguire una maggiore efficienza nella mobilità di persone e merci attraverso una piattaforma tecnologica comune che coinvolga non solo le imprese ma anche la Pubblica amministrazione, ed in particolari i Comuni, attraverso l’interoperatività offerta dall’ICT. Si tratta di realizzare una regia avanzata che sfrutti le potenzialità di tutte le più sofisticate tecnologie, dalle comunicazioni mobili a quelle satellitari, dalla georeferenziazione (Gps) alla versatilità di computo dei sistemi digitali, per fornire al Paese strumenti conoscitivi moderni, omogenei e sinergici che rendano la mobilità più razionale, sicura, informata, efficiente e, quindi, anche meno inquinante”.
Stanca ha ipotizzato che già entro quest’anno possa essere redatto uno specifico documento politico e, successivamente, avviati “progetti pilota” che potrebbero godere di cofinanziamento governativo, come è avvenuto per i progetti di e-Government.
Il ministro ha ricordato che “stiamo già sostenendo progetti che incidono sull’infomobilità, a partire dal Ponte digitale dell’Area dello Stretto , finanziato dal CIPE con 4 milioni di ? per realizzare una piattaforma digitale per l’infomobilità sui percorsi misti terra-acqua tra Messina e Reggio Calabria, con i rispettivi hinterland, in modo da permettere a cittadini ed imprese (flotte di Tir, etc.) di svolgere la loro attività senza ‘ancoraggì a siti residenziali. Quest’area metropolitana a cavallo dello Stretto sarà un test su cui ospitare progetti di infomobilità di Pubbliche amministrazioni ed imprese operanti nel bacino del Mediterraneo”.
Dopo aver rammentato che nei piani di e-Government per gli enti locali ci sono oltre 50 progetti (co-finanziati) con servizi on-line per il trasporto, Stanca ha concluso affermando che “è ormai il momento di progettare una piattaforma tecnologica comune per l’avvio dell’infomobilità”.