Ennesima bacchettata dell’ Antitrust in tema di pubblicità ingannevole: gli spot legati all’offerta Vodafone Casa Numero Fisso sono stati marchiati come non veritieri e multati dall’Authority con un’ammenda di 54.100 euro.
Lanciata in prevendita lo scorso autunno, l’offerta prometteva alla propria clientela di ottenere un numero telefonico geografico abbinato alla propria utenza mobile. Una soluzione convergente, assai discussa , che è stata prima sospesa , poi scongelata a titolo sperimentale, e successivamente ancora stoppata .
Nel frattempo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato indagava sulla campagna pubblicitaria, che in TV aveva come protagonisti due eroi nazionali come Francesco Totti e Rino Gattuso. Ora, a distanza di mesi, la sentenza di ingannevolezza, per un’offerta che veniva reclamizzata senza poter essere materialmente venduta.
La multa ammonta a 54.100 euro. Un importo che, secondo i consumatori, non può certo costituire un deterrente per compagnie telefoniche di grandi dimensioni: “Quest’ennesima condanna – commenta Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento TLC del Movimento Difesa del Cittadino – dimostra come la trasparenza e la correttezza delle informazioni nel settore delle telecomunicazioni siano principi dimenticati e come le sanzioni dell’Antitrust risultino oramai irrisorie a fronte dell’enorme quantità di notizie ingannevoli, se non false, divulgate da molte compagnie di telefonia mobile”.
L’associazione aveva denunciato all’Authority lo scorso novembre la campagna pubblicitaria di Vodafone: “I messaggi – spiega MDC – erano, infatti, ingannevoli e gravemente lesivi dei consumatori, laddove si lasciava intendere che il servizio offerto consentiva di usufruire in modo pressoché immediato di un servizio assolutamente fungibile alla tradizionale telefonia fissa (il servizio, invece, era ancora in via sperimentale e non disponibile subito)”.
“Nonostante aumenti il numero delle multe inflitte dall’Antitrust alle compagnie di telefonia – conclude Francesco Luongo – non diminuiscono le pubblicità ingannevoli: l’Autorità dovrebbe aumentare in modo considerevole l’importo delle multe, ora del tutto inappropriato e inefficace”.
D.B.