Il portale INPS sta cercando un nuovo equilibrio dopo una settimana che ha spazzato via le troppe certezze su cui il sito dell’istituto si reggeva. Tutti ricorderanno la lunga notte del down, con il sito bloccato sul nascere dei bonus 600 euro e l’ironia sprezzante degli utenti che dilagava sui social network. Poche ore più tardi anche la beffa oltre il danno: una fuga di dati è emersa a seguito di una errata gestione tecnica che con leggerezza è stata anche attribuita ad un “attacco hacker” mai dimostrato.
INPS, la situazione con i bonus 600 euro
A distanza di giorni, ecco la situazione come da fotografia di oggi alle ore 12:
- 3.058.726 richieste di indennità 600 euro registrate;
- 190.243 richieste per congedo parentale;
- 31.480 richieste per il bonus baby sitting;
- 138.007 domande di Cassa Integrazione (CIGO) per 2.225.971 beneficiari;
- 73.700 richieste di assegno ordinario per 1.299.997 beneficiari
Complessivamente, insomma, il portale è riuscito a registrare 3.492.156 domande per un totale di 6.806.417 beneficiari. A conti fatti un buon lavoro, gestito però nel peggiore dei modi: si sono spinti gli utenti ad una corsa al click per paura di perdere il beneficio, si sono sovraccaricate strutture informatiche non scalabili ed incapaci di gestire un picco di richieste di questo tipo, si è organizzata poi una coda con ingresso a scaglioni, mettendo infine una pezza che – in quanto peggiore del buco – ha determinato problemi a cascata fino al data breach – sul quale sta indagando il Garante Privacy.