Tutti i veicoli spaziali inviati su Marte fino al 2018, così come il recente Perseverance, sono stati impiegati per studiare la superficie. Il compito del lander InSight è invece scoprire la composizione interna del pianeta rosso, analizzando i dati registrati da un sismografo. La NASA ha pubblicato i primi dettagli su crosta, mantello e nucleo.
InSight studia i martemoti
Lo strumento utilizzato da InSight, esterno al lander e visibile nell’immagine, si chiama SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure). Il sismografo ha finora registrato 733 “martemoti”, 35 dei quali con magnitudo compresa tra 3 e 4 gradi Richter. Le onde sismiche variano in forma e velocità quando viaggiano attraverso differenti materiali all’interno del pianeta. Ciò ha permesso innanzitutto di confermare che il nucleo di Marte è fuso. Una delle missioni del lander è misurare profondità, dimensioni e composizione di crosta, mantello e nucleo.
Gli scienziati della NASA hanno scoperto che la crosta è più sottile di quanto ipotizzato (tra 20 e 37 Km). Il mantello si estende invece per 1.560 Km, mentre il nucleo ha un diametro di 1.830 Km.
I terremoti sono causati dallo spostamento delle placche tettoniche. Marte non ha placche tettoniche, ma la crosta è un’unica placca gigante. Si formano tuttavia delle fratture nella roccia in seguito al restringimento del pianeta dovuto al suo raffreddamento. Quando ciò accade si verifica un martemoto, le cui onde sismiche dirette e indirette (riflesse dagli strati interni di Marte) sono rilevate dal sismografo.
La maggioranza dei martemoti ha origine in una zona denominata Cerberus Fossae, mentre nessun martemoto è stato rilevato nelle regioni vulcaniche più note, come Tharsis, in cui si trovano i tre vulcani più grandi di Marte, uno dei quali è Olympus Mons (oltre 25 Km di altezza). È probabile però che il sismografo non ha rilevato le onde sismiche perché sono state riflesse dal nucleo in zone lontane da InSight.