L’abuso dei social network, così come di ogni altra cosa, fa male. Ecco dunque che dopo aver fatto di tutto per tenerci il più impossibile incollati agli schermi dei nostri smartphone, tablet e computer, nel tentativo di trasformarci in target a cui indirizzare campagne pubblicitarie e messaggi promozionali mirati, i big del mondo online stanno acquisendo consapevolezza del problema e introducendo strumenti utili per limitare il tempo trascorso in compagnia di bacheche e profili, alla ricerca di un like o di un’interazione digitale. Tra questi figurano anche Facebook e, di conseguenza, Instagram.
La dashboard di Instagram
Come anticipato dall’annuncio di inizio agosto, la piattaforma sta introducendo in questi giorni la sua dashboard relativa all’attività dell’utente, che offre una panoramica sul tempo trascorso in compagnia dell’applicazione negli ultimi sette giorni. Permette anche di impostare un limite massimo da non oltrepassare e di disattivare le notifiche push che inevitabilmente spingono ad aprire l’applicazione per vedere chi ha pubblicato una foto, un video, una storia, chi sono i nostri nuovi follower, chi ha lasciato un like o mandato un messaggio.
La funzionalità, in inglese chiamata Your Activity, è in fase di rollout e presto dovrebbe raggiungere tutti. Abbiamo provato ad aggiornare l’app, ma nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo non sembra ancora disponibile. Una volta attiva potrà essere raggiunta direttamente dal menu principale.
Lo stesso trattamento sarà riservato all’applicazione di Facebook, con la feature Your Time on Facebook che dovrebbe debuttare a breve.
Non solo Instagram e FB
Il gruppo di Zuckerberg non è l’unico ad essersi mosso in questa direzione: hanno fatto altrettanto Apple con Screen Time per iOS 12 e Google con il suo Digital Wellbeing integrato in Android 9 Pie. Tornando a Facebook, l’iniziativa prende vita da un’assunzione di consapevolezza e di responsabilità. Ecco quanto si legge nell’intervento di agosto che anticipava l’arrivo della feature.
Abbiamo la responsabilità di dover aiutare le persone a capire quanto tempo trascorrono sulle nostre piattaforme, così da poter consentire loro di gestire meglio l’esperienza.
Slancio di natura altruista o mossa preventiva per evitare che la social addiction si ritorca contro le piattaforme stesse? Forse entrambe le cose. Instagram in particolare, per la sua modalità di interazione, esercita una forte attrazione nei confronti del pubblico più giovane, spesso abbandonato a se stesso nella ricerca di un equilibrio fra il tempo da dedicare alle interazioni digitali e la vita lontano dallo smartphone. Laddove non arriva il buon senso dei genitori e degli educatori si può far leva su strumenti come quello introdotto oggi.