Dopo aver pubblicato un post sul blog ufficiale, Adam Mosseri ha spiegato ai membri del Senato quali sono le misure previste per garantire la sicurezza dei più giovani su Instagram. Poche ore prima, un’indagine di Tech Transparency Project ha evidenziato la facilità con cui è possibile trovare droghe e farmaci vietati in vendita sul social network.
Instagram è uno store di droghe
In base alle linee guida di Instagram è vietata “la vendita o l’acquisto di armi da fuoco, bevande alcoliche e tabacco tra individui privati, così come la vendita o l’acquisto di farmaci o droghe“. Verranno quindi rimossi “i contenuti in cui si tenta di scambiare, coordinare la vendita di, scambiare, regalare o chiedere droghe, nonché i contenuti che ammettono l’uso personale di droghe (salvo in un contesto di recupero) o che coordinano o promuovono il loro utilizzo“.
Purtroppo l’indagine di Tech Transparency Project dimostra che i minorenni possono facilmente trovare e acquistare droghe e farmaci. Il blocco di determinati hashtag o keyword può essere aggirato in pochi secondi e le funzionalità di Instagram semplificano anche la ricerca dei contenuti. Per dimostrare che i filtri non funzionano sono stati creati sette account fittizi, impostando un’età compresa tra 13 e 17 anni.
Sono sufficienti due clic (dopo il login) per trovare venditori di Xanax o MDMA. Per assurdo servono invece cinque clic per effettuare il logout. Se il minorenne inizia a seguire un account che offre droghe o farmaci, il venditore cerca di contattarlo tramite telefonate o messaggi diretti contenenti l’elenco dei prodotti, i prezzi e le opzioni di spedizione. Successivamente l’algoritmo di Instagram suggerirà all’utente di seguire altri simili account.
Tech Transparency Project ha segnalato 50 post, ma Instagram ne ha rimossi solo 12 perché gli altri 36 non violavano le linee guida. L’indagine ha permesso di scoprire anche un bug. Al termine della creazione via browser dell’account per un utente di 15 anni non era stata impostata l’opzione “privato“, come promesso a fine luglio. Lo stesso problema è stato evidenziato dai senatori durante l’audizione di Adam Mosseri (il bug è stato successivamente risolto).