La Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda ha inflitto ad Instagram una sanzione di 405 milioni di euro per la violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). La multa è stata stabilita al termine dell’indagine, avviata quasi due anni fa, sulle impostazioni dell’account che permettevano di rendere pubblici alcuni dati degli utenti minorenni. I dettagli verranno pubblicati la prossima settimana.
Terza sanzione in Europa per Meta
L’indagine della DPC ha riguardato due impostazioni di Instagram. Gli utenti di età compresa tra 13 e 17 anni potevano aprire un account business o passare da un account personale a business, ma ciò esponeva pubblicamente alcuni dati, tra cui indirizzo email e numero di telefono. Inoltre gli account dei minorenni erano “pubblici” per impostazione predefinita.
La multa di 405 milioni di euro è stata inflitta dal garante della privacy irlandese perché la sede europea di Meta è in Irlanda. Si tratta della sanzione più alta per l’azienda di Menlo Park, dopo quelle da 225 milioni di euro per WhatsApp (settembre 2021) e 17 milioni di euro per Facebook (marzo 2022). Il record europeo appartiene ad Amazon (746 milioni di euro).
Instagram è spesso sotto la lente delle varie autorità, in quanto la piattaforma è utilizzata da utenti giovanissimi. In seguito alle rivelazioni della ex dipendente Frances Haugen, Meta ha deciso di sospendere il lancio di Instagram Kids. Un portavoce di Meta ha dichiarato:
L’indagine riguarda vecchie impostazioni che abbiamo aggiornato più di un anno fa e da allora abbiamo rilasciato molte nuove funzionalità per aiutare a mantenere gli adolescenti al sicuro e le loro informazioni private. Chiunque abbia meno di 18 anni ha automaticamente il proprio account impostato su privato quando si iscrivono a Instagram, quindi solo le persone che conoscono possono vedere ciò che pubblicano e gli adulti non possono inviare messaggi agli adolescenti che non li seguono. Ci siamo impegnati pienamente con il DPC durante la loro indagine e stiamo riesaminando attentamente la loro decisione finale.
L’azienda di Menlo Park ha contestato le modalità di calcolo della sanzione e quindi presenterà appello.