Il furore della cybermilizia siriana che nei mesi scorsi si è resa protagonista di numerosi assalti ai colossi del media online si riversa ora sui servizi di messaging. Viber, in particolare, sarebbe accusata di sorvegliare i propri utenti.
Il primo attacco della serie, quello nei confronti di Tango, applicazione per scambiare video e messaggi che conta 120 milioni di utenti. Syrian Electronic Army rivendica l’intrusione nel sito e nel database del servizio, che contiene i contatti e i numeri di telefono degli utenti registrati, per 1,5 TB di dati, di cui il gruppo si sarebbe impossessato. “Gran parte delle informazioni scaricate che erano contenute nel database – avverte il gruppo, in qualche modo legato al regime di al-Assad – saranno consegnate al governo siriano”.
Tango ha confermato l’attacco, e ha promesso di migliorare le proprie misure di sicurezza. Sarebbe proprio il mancato aggiornamento dei sistemi, una vecchia versione di WordPress per il CMS, ad aver agevolato l’aggressione siriana.
Tango experienced a cyber intrusion that resulted in unauthorized access to some data. We are working on increasing our security systems.
– Tango (@TangoMe) July 20, 2013
La motivazione che risiede dietro all’attacco non è nota, ma gli osservatori speculano sulla popolarità dell’app in Medioriente, risparmiata dai blocchi imposti dai governi ad altri servizi, quali Viber .
Poco dopo l’attacco a Tango, l’effetto domino: un articolo pubblicato da Daily Dot , accompagnato da un’immagine caricaturale del presidente siriano, ha innescato nuovamente il gruppo. Un ultimatum per il sito: o la rimozione o l’intrusione. Daily Dot ha subito il raid, condotto con una email di phishing che ha assicurato le credenziali di accesso al sistema di gestione del sito, attraverso cui l’articolo incriminato è stato ( provvisoriamente ) rimosso. Il sito di news, oltre a ricostruire con minuzia di particolari le dinamiche dell’attacco, sottolinea come l’intrusione li accomuni a media globalmente noti, quali il Guardian e Associated Press, vittime delle offensive della milizia siriana.
And the winner is.. sorry there are no winner, @dailydot also joined the #SEA hacked media list http://t.co/iIGyAuBdzq #SyrianElectronicArmy
– SyrianElectronicArmy (@Official_SEA12) July 23, 2013
Le giornate del gruppo scorrono intense. Dopo Tango, ad essere vittima della furia cracker è stata Viber. L’assalto ai database dell’applicazione, fondata dall’israelo-statunitense Talmon Marco, ha rivelato a SEA che “l’intento di questa app è lo spionaggio e il tracciamento dei suoi utenti”. È così che il gruppo ha proceduto al defacement della pagina dedicata al supporto tecnico dell’app, postando degli screenshot a prova dell’intrusione, insieme a dati e contatti relativi agli amministratori. Le pagine dedicate all’assistenza risultano ancora offline .
Viber ha confermato l’attacco, contenendo l’apprensione dei propri utenti: l’intrusione, partita ancora da un attacco di phishing, ha coinvolto due sistemi “di importanza minore”, e nessun dato sensibile degli utenti sarebbe trapelato, in quanto SEA non avrebbe avuto accesso ai database di Viber su cui risiedono le informazioni relative agli utenti. Non le informazioni dettagliate , perlomeno: si tratterebbe di record che contengono le date di registrazione e la provenienza degli utenti, i tipi di dispositivo su cui l’app è installata, gli ID assegnati a ciascun utente dall’applicazione, informazioni utili a garantire supporto ed assistenza che risulterebbero inutili e non significative nelle mani di terzi.
Warning: If you have “Viber” app installed we advise you to delete it, more details on: http://t.co/F5eKHPRu51 #SEA #SyrianElectronicArmy
– SyrianElectronicArmy (@Official_SEA12) July 23, 2013
Viber ha altresì ribattuto a SEA riguardo all’accusa di spionaggio: riducendo la denuncia della milizia siriana ad un’illazione. “Viber, come molte altre aziende quali Microsoft, Cisco, Google e Intel – si spiega in una nota per la stampa – hanno un centro di sviluppo in Israele. Sembra che ciò spinga alcuni a formulare delle bizzarre teorie delle cospirazione”. Fantasie che per certi soggetti, però, potrebbero costituire delle ambizioni .
Gaia Bottà