Un nuovo protagonista emerge nel peculiare settore degli “assistenti ai download” su rete BitTorrent, che si incaricano di scaricare la risorsa per l’utente e metterla a disposizione sui server per il recupero in un momento successivo. Servizi come quello introdotto da ImageShack mesi addietro, e che ora si arricchiscono con Instant torrents di una scelta in più dalle caratteristiche invero peculiari. E non tutte positive.
La differenza più marcata fra Instant torrents e i servizi similari consiste nel fatto che il nuovo portale è “share friendly”, mettendo a disposizione i file scaricati anche agli altri utenti registrati. Una volta completati, i download rimangono sul server “finché c’è spazio”, e i successivi download di chi verrà dopo alla ricerca della stessa risorsa cominceranno istantaneamente al massimo della velocità consentita .
Le altre caratteristiche proprie di IT prevedono la possibilità di fare ricerche all’interno dell’archivio dei contenuti, la mancanza di limiti per le dimensioni dei file scaricati e il loro numero, la possibilità di recuperare cinque torrent in contemporanea, il download basato su keyword o tag.
L’oro che luccica di solito si paga, e infatti IT non è un servizio gratuito come invece si legge su TorrentFreak : per poter avere diritto ai download è necessario acquistare un accesso privato in VPN sul network Ivacy , attraverso cui il sito stesso ottiene i propri guadagni. Su Ivacy è disponibile un periodo di prova valido sino a 1 Gigabyte, dimensione oltre la quale occorre sborsare 50 eurocent a Gigabyte o 10 Euro al mese per i download illimitati.
Tutto questo, però, si scontra con la capacità reale del servizio. Dopo una segnalazione su TorrenFreak ed un’altra su Digg, il servizio già mostra di non essere in grado di offrire le performance attese .
A non convincere alcuni, inoltre, il fatto che BitTorrent abbia rappresentato un importante passo avanti grazie alla decentralizzazione: con Instant Torrents si fa un passo indietro, perdipiù a pagamento.
Alfonso Maruccia