Intel ha annunciato l’intenzione di abbandonare (lentamente ma senza via di ritorno) il mercato delle schede madri “brandizzate” per PC. C’è già chi parla della fine di un’era: la transizione verrà spalmata sui prossimi 3 anni, il personale verrà re-impiegato altrove e la concorrenza potrà giovare di nuovi margini di crescita nel mercato.
Protagonista relativamente minore all’interno del business delle motherboard per computer, in questi ultimi anni Intel ha contrastato l’agguerrita concorrenza di produttori asiatici con prodotti costosi ma di qualità: ora che il business dei PC è in affanno , il chipmaker ha ben pensato di concentrare diversamente i propri sforzi.
I dipendenti Intel sin qui impiegati sulle motherboard ATX verranno ora spostati su form factor e prodotti differenti , sistemi compatti (anche desktop “all-in-one”) e schede per gadget mobile (tablet e smartphone) dove il livello di integrazione “verticale” dei componenti è molto più spinto di quanto non succeda nel mondo dei computer propriamente detti.
Quello che non cambierà con la storica decisione del chipmaker è l’impegno di progettazione e sviluppo da parte del gruppo che si occupa dei reference design delle motherboard per CPU x86: in questo caso Intel continuerà a operare come prima, e i partner potranno ancora contare su punti di riferimento da cui partire per la realizzazione delle proprie motherboard.
Alfonso Maruccia