All’edizione 2015 del Computex, Intel ha svelato le novità in via di commercializzazione nel prossimo futuro. Ce n’è per tutti i gusti, fra CPU dotate di GPU integrate potenziate, standard di cavi “universali” che sperano nella sopravvivenza inglobando USB e altro ancora. La IoT è tutta un fuoco, anzi tutta un business di acquisizioni multimiliardarie.
Le nuove CPU , prima di tutto, includono 10 unità appartenenti alla quinta generazione del brand “Core” (microarchitettura Broadwell ) e sono equamente distribuite per il mercato desktop e per quello “performance mobile” (dove “mobile” significa laptop ma non solo) o Internet delle Cose.
Le caratteristiche dei chip variano per numero di core, supporto all’Hyper-Threading, frequenza di clock e TDP dall’offerta di punta per desktop Core i7-5775C dotato di 4 core e 8 thread contemporanei, clock di base da 3,3GHz (3,7 in modalità Turbo), 6MB di cache di terzo livello e consumo da 65W, al modello Core i5-5350H per mobile con 2 core e 4 thread, 3,0GHz di clock, 4MB di cache L3 e 47W di TDP.
Ad accomunare i 10 chip è la presenza della GPU integrata Iris Pro 6200 , componente che stando a Intel aumenta le performance lato-grafico del 20 per cento su desktop (rispetto ad HD Graphics 4600) e fino al 100 per cento su laptop/mobile (in confronto ad HD Graphics 5500). Talmente importante, per Sunnyvale, la disponibilità di una GPU integrata, da seguire la stessa strategia anche su server con i chip E3-1200 v4 e la GPU Pro Graphics P6300: in questo caso gli incrementi prestazionali dichiarati sono di 1,4 volte nella transcodifica multimediale e di 1,8 volte nella grafica 3D.
Passando dai chip alla cavetteria, Intel fa l’ennesimo tentativo di attirare l’attenzione sulla tecnologia Thunderbolt con la terza revisione delle specifiche: Thunderbolt 3.0 adotta la porta USB-C per la piena compatibilità con i dispositivi USB 3.1, offre un data rate massimo di 40Gbps (con cavi ottici attivi e velocità sostenuta fino a 60 metri di distanza) e la stessa flessibilità nella gestione di flussi di dati per dispositivi di storage, schermi 4K e tutto quanto.
Al Computex 2015 c’è stato infine spazio per le novità della Internet delle Cose in salsa Intel, principalmente concernenti l’espansione dell’offerta classificata come IoT Gateway e che ora permette di sfruttare (assieme ai nano-chip Atom e Quark) le CPU Core, nuove versioni di Wind River Linux e supporto a Snappy Ubuntu Core e Windows 10 IoT Core.
In realtà, sul fronte IoT le novità principali di Intel non arrivano dalla fiera ma dai movimenti finanziari di mercato. E si tratta di movimenti di un certo peso, visto che la tanto vociferata acquisizione di Altera è divenuta finalmente realtà per una spesa complessiva di ben 16,7 miliardi di dollari.
Inglobando il secondo produttore di PLD (programmable logic device) e chip SoC al mondo, per di più sborsando una cifra decisamente superiore a quella indicata nelle indiscrezioni di marzo, Chipzilla espande ulteriormente il proprio business oltre il recinto “domestico” delle CPU per computer e mette a frutto le capacità produttive delle sue “fab” sparse in giro per il mondo. Non che la concorrenza stia a guardare, visto che un’altra importante acquisizione annunciata in questi giorni prevede il passaggio del business Broadcom sotto la proprietà di Avago per la colossale cifra di 37 miliardi di dollari.
Alfonso Maruccia