È ufficiale la collaborazione tra Intel (attraverso la divisione Foundry Services, IFS) e ARM, che consentirà di produrre le componenti hardware basate sulle tecnologie messe a punto da quest’ultima negli impianti controllati dalla società californiana, sfruttando il processo 18A. La partnership è di lungo termine, definita multigenerazionale
nel comunicato stampa diffuso.
Intel-ARM: stretta di mano per i processori mobile
Il focus è anzitutto sui processori mobile. Potrebbe però arrivare in futuro a interessare anche i SoC (system-on-chip) destinati agli ambiti automotive, Internet of Things, data center, aerospaziale e per le applicazioni governative.
A commentare la stretta di mano è Pat Gelsinger, CEO di Intel da ormai un paio d’anni alla guida del gruppo e fin dal giorno dell’insediamento favorevole alla prospettiva di consentire alle realtà di terze parti l’accesso ai propri impianti produttivi (come già avvenuto nel luglio scorso con MediaTek). Riportiamo di seguito le sue parole in forma tradotta.
C’è una crescente richiesta per la potenza di calcolo, guidata dalla digitalizzazione di tutto, ma fino a oggi, coloro che non dispongono di fabbriche, hanno avuto a disposizione opzioni limitate per i progetti legati alle più avanzate tecnologie mobile. La collaborazione di Intel con ARM espanderà le opportunità del mercato per IFS e aprirà a nuove possibilità per qualsiasi azienda che desideri accedere alle migliori IP legate alle CPU, nonché alle potenzialità di un sistema di produzione con processi all’avanguardia.
L’apertura nei confronti della britannica ARM, controllata dalla giapponese SoftBank, costituisce un ennesimo tassello per la strategia IDM 2.0 (Integrated Device Manufacturing) annunciata nel marzo 2021 e che vede il chipmaker di Santa Clara investire sul rafforzamento delle proprie linee di produzione, con un’espansione significativa pianificata negli Stati Uniti e in Europa. L’obiettivo dichiarato è quello di far fronte alla crescente domanda delle componenti hardware (la crisi dei chip che ci stiamo lasciando alle spalle ha impartito una dura lezione), attraverso un approccio che possa risultare sostenibile, economicamente e non solo, sul lungo termine.
Vedremo i frutti della collaborazione solo negli anni a venire, in primo luogo con i SoC che troveranno posto negli smartphone.