Registrando numeri e crescita fuori parametro in occasione della seconda trimestrale del 2010, Intel pronosticò il perdurare del trend positivo nel settore microprocessori con numeri altrettanto rosei anche per il terzo trimestre dell’anno. Ma ora quelle promesse si fanno più sfumate, e Intel avverte: la richiesta di PC rallenta e i guadagni fanno altrettanto .
Dai 10,8 miliardi di dollari incassati tra aprile e giugno scorsi , aveva previsto il chipmaker di Santa Clara, nel terzo trimestre si sarebbe potuti arrivare a 11,2-12 miliardi. E invece no: le ultime stime di crescita del colosso statunitense prevedono ricavi pari a 11 miliardi di dollari, con una possibile oscillazione (positiva o negativa) di 200 milioni di dollari.
“Le entrate sono influenzate da una richiesta inferiore alle aspettative per i PC consumer nei mercati maturi”, dice Intel, echeggiando una previsione già fatta di recente da altri protagonisti di primo piano del settore come Dell e HP.
Come si spiega un simile tradimento delle aspettative di Intel e compagnia? Tra i “mercati maturi” chiamati in causa dal chipmaker ci sono gli Stati Uniti, dove una crescita anemica del mercato del lavoro nell’ambito di una ripresa economica al rallentatore avrebbe portato i consumatori a risparmiare sull’informatica in un periodo – quello del ritorno a scuola degli studenti – tradizionalmente votato alla spesa.
L’economia non tira come dovrebbe, e Intel e concorrenti non si giovano di un certo interesse registrato presso i consumatori in merito all’ acquisto di un tablet in sostituzione di un computer propriamente detto per i prossimi 12 mesi. I gadget-tavoletta sono nei pensieri di spesa del 14 per cento dei consumatori statunitensi, dice una ricerca di Forrester Research , e in attesa dell’ invasione dei gadget Intel-inside per il momento tablet fa inevitabilmente rima con “Apple” e “iPad”.
Alfonso Maruccia