La crisi economica non ha ancora raggiunto il suo picco negativo, ma Intel Corp. si aspetta un ritorno alla “prevedibilità” nell’andamento del business dei microchip già in questo quarto di anno fiscale. Lo sostiene il CEO Paul Otellini, che alla conferenza Goldman Sachs su tecnologia e Internet tenutasi a San Francisco ha esposto le linee guida che il maggior produttore di chip al mondo intende seguire nel lento e faticoso cammino verso la risalita, i profitti a tanti zeri e l’avanzamento tecnologico del settore.
Uno degli elementi cardine della strategia Intel è Atom, o per meglio dire i dispositivi costruiti attorno a esso sia che si tratti di netbook che dei futuri smartphone e mobile Internet device (MID) in arrivo sul mercato. Atom, dice Otellini, è il modo più immediato per far soldi , il mercato dei netbook è in pieno boom, l’intero settore dei sistemi embedded vale oggi un miliardo di dollari e dovrebbe triplicare nel giro di pochi anni.
I netbook sono d’altronde “l’unica cosa positiva dell’industria dei PC in questo periodo” continua Otellini, e Moorestown , nome in codice della prossima generazione di system-on-a-chip (SOC) a 45 nm per sistemi MID, porterà Atom in un settore che si prospetta altrettanto promettente in quanto a crescita e risultati di mercato .
Quanto pesino le speranze di Intel sui MID lo dimostrano anche le considerazioni di Pankaj Kedia, secondo le quali grazie a Moorestown gli utenti avranno la possibilità di “fruire di Internet nel pieno della sua gloria” assieme alle funzionalità prettamente vocali tipiche di smartphone e telefonini. I sistemi mobili dotati di Atom sono, a opinione di Kedia, i veri cellulari “intelligenti”, o “smart smartphone” come dice lui.
Nella strategia di Intel c’è poi il passaggio del mercato delle CPU al processo produttivo a 32 nanometri , una tecnologia che permetterà di diminuire i costi e continuare a crescere una volta che il mercato si sarà ripreso, chiarisce Otellini.
Parole aspre sono state poi rivolte a NVIDIA, considerata da Intel alla stregua di una comprimaria senza molto valore soprattutto quando si tratta di MID, netbook e piattaforme di computing mobile. “Se non hai un microprocessore, che cos’altro ti rimane da vendere?” dice sprezzante Otellini rispondendo ancora una volta alla volontà della produttrice di GPU e soluzioni grafiche discrete di giocare d’assalto con Ion e un ipotetica CPU compatibile x86 per sistemi desktop.
“Il sottosistema grafico per molte macchine verrà integrato nel microprocessore – continua Otellini – quindi quello che NVIDIA sta facendo è creare una discussione per difendere lo status quo”, e per quanto riguarda il futuro le potentissime GeForce (NV200) se la dovranno vedere con la lungamente attesa piattaforma Larrabee , che intende traghettare l’architettura x86 verso il calcolo parallelo e le applicazioni avanzate di tipo GPGPU , sin qui appannaggio delle schede grafiche come le suddette GeForce.
Intel è infine convinta del fatto che le sue soluzioni tecnologiche siano una scommessa vincente per quanto riguarda il risparmio energetico, con il responsabile del marketing Sean Maloney che promuove il computing come un’alternativa sufficientemente potente da sostituire, con la virtualità, la progettazione basata sulla modellazione classica riducendo i costi ad essa connessi.
Alfonso Maruccia