Intel: avanti tutta sulla tecnologia indossabile

Intel: avanti tutta sulla tecnologia indossabile

L'azienda di Santa Clara acquisisce Base Science ed entra di prepotenza nel mercato wearable. L'obiettivo è bruciare le tempi, perché i concorrenti sono tanti e molto agguerriti
L'azienda di Santa Clara acquisisce Base Science ed entra di prepotenza nel mercato wearable. L'obiettivo è bruciare le tempi, perché i concorrenti sono tanti e molto agguerriti

Intel punta dritto sulla tecnologia indossabile e dopo qualche mese di studio chiude le trattative per l’acquisizione di Basis Science, società che sviluppa dispositivi wearable utili per controllare diversi parametri del corpo umano. Il CEO Brian Krzanich era stato chiaro durante lo scorso Ces di Las Vegas annunciando la virata del chipmaker verso il futuro mercato d’oro del comparto hi-tech.

L’arrivo di Basis Science è un tassello significativo, perché al di là dei device – il più noto è Health Tracker Watch, uno dei più completi e meglio riusciti ibridi tracker/smartwatch per monitorare prestazioni, consumi e qualità del sonno in vendita a 199 dollari e compatibile via Bluetooth con iOS e Android – la mossa consente a Intel di potenziare il dipartimento dedicato alla wearable technology (fondato lo scorso anno) con il prezioso know-how dell’azienda fondata nel 2011 da Nadeem Kassam, Bharat Vasan e Marco Della Torre, capace di sviluppare una piattaforma completa che non a caso ha attirato le attenzioni di numerosi soggetti di peso del settore della tecnologia.

Non è un segreto che nei mesi scorsi Google, Apple e Samsung avessero sondato il terreno, ma Intel è stata più lesta e convinta mettendo sul piatto una cifra (non ufficializzata) compresa tra i 100 e 150 milioni di dollari. “L’acquisizione di Base Science ci permette di entrare nel mondo wearable dalla porta principale ma questo è solo il punto di partenza verso un futuro prossimo in cui offriremo prodotti utili e di valore”, ha spiegato Mike Bell, vice presidente dell’azienda di Santa Clara. L’obiettivo è di proporsi come valida alternativa a Qualcomm, più avanti sul versante smartwatch grazie al suo Toq, e bruciare i tempi su altre contendenti di peso come Apple (da tempo al lavoro sul presunto iWatch) e Google, che ha appena svelato Android Wear , sistema operativo dedicato ai dispositivi indossabili.

Tanti protagonisti per un piatto che si preannuncia molto redditizio (toccherà gli 8 miliardi di dollari entro il 2018) a patto di soddisfare le richieste dei consumatori: maggior cura nel design e prezzi più bassi.

Alessio Caprodossi

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
27 mar 2014
Link copiato negli appunti