Già impegnate su opposti fronti in una imponente querelle antitrust , Intel e AMD potrebbero presto affrontarsi in un nuovo contenzioso legale. Fonte del dissidio è la nenonata società Global Foundries (inizialmente nota come The Foundry Company), spin off delle attività produttive di AMD.
Global Foundries ha il compito di fabbricare tutti i processori e buona parte delle GPU di AMD. Secondo Intel questa società non si qualifica come sussidiaria di AMD perché la maggioranza del capitale azionario, e per la precisione il 55,6%, è nelle mani della società araba di investimenti ATIC: pertanto, BigI afferma che tale joint venture non è autorizzata ad usare le licenze relative alla tecnologia x86 negoziate a suo tempo dal chipmaker di Sunnyvale.
Intel si riferisce ad un accordo di cross licensing firmato con AMD nel 2001, dove ciascuna delle due aziende ha garantito alla controparte l’accesso a certe tecnologie. Questo accordo, valido fino al 2010, è lo stesso che fino ad oggi ha consentito ad AMD di produrre CPU basate sull’architettura x86 della rivale.
Sebbene Intel avesse già presentato le proprie rimostranze mesi fa, il colosso di Santa Clara ha ora deciso di passare alle vie di fatto e di recapitare ad AMD una notifica ufficiale in cui minaccia di terminare il contratto di cross-licensing se, entro 60 giorni, la questione non verrà risolta.
“Noi crediamo che AMD abbia unilateralmente trasferito diritti ad una terza parte”, ha spiegato a Betanews Chuck Mulloy, portavoce di Intel. “Riteniamo che Global Foundries non faccia parte di AMD – chiosa – Quest’ultima ha trasferito diritti senza il nostro permesso, e senza fornire l’opportunità ad Intel di avere un legittimo ritorno economico sulle sue proprietà intellettuali”.
Intel vorrebbe dunque che Global Foundries negoziasse un nuovo accordo di licenza svincolato da quello di cross licensing stipulato nel 2001 da AMD.
Ma come ha suggerito un portavoce di AMD, Michael Silverman, la minaccia lanciata da Intel potrebbe trasformarsi in un boomerang . Se è infatti vero che per produrre le proprie CPU AMD necessita delle proprietà intellettuali di Intel, è altrettanto vero che quest’ultima necessita di quelle della controparte : tra queste vi sono le istruzioni x86-64, l’architettura multicore e il controller di memoria integrato.
Insomma, a ben vedere uno scontro frontale non converrebbe a nessuna delle due aziende , e probabilmente la minaccia di Intel dovrebbe essere intesa più come un fermo invito a risolvere pacificamente la questione piuttosto che come una dichiarazione di guerra. Per saperlo con certezza, non resta che seguire l’evolversi della controversia.
Alessandro Del Rosso