Dalla mailing list di Debian arriva un allarme sull’ennesimo bug presente nelle CPU Intel, un problema che “in certe situazioni” potrebbe portare a un comportamento erratico del sistema con conseguenze potenzialmente molto gravi. Il problema, almeno per gli utenti, è che ora bisognerà attendere i tempi dei diversi produttori per recuperare un aggiornamento correttivo adeguato.
Secondo gli sviluppatori della popolare distro GNU/Linux il baco interessa le CPU Skylake e Kaby Lake , vale a dire i processori della linea Core di sesta e settima (cioè ultima) generazione nelle varianti desktop, mobile, embedded e desktop high-end (HEDT), e si verifica esclusivamente con la funzionalità Hyper-Threading attivata .
La colpevole è quindi la veneranda tecnologia usata da Intel per raddoppiare i core computazionali a disposizione del sistema, che in particolari situazioni può comportarsi in maniera non prevista portando a un funzionamento fallato di applicazioni e OS, corruzione o perdita dei dati .
Intel ha ammesso l’esistenza del problema, spiegando che il bug si presenta solo in “condizioni micro-architetturali complesse”, con l’impiego di istruzioni che usano i registri AH, BH, CH o DH e relative versioni estese (RAX, EAX o AX per AH) e solo nel momento in cui entrambe i core logici di uno stesso core fisico risultano attivi.
Anche se le “condizioni microarchitetturali” di cui parla Intel fossero rare, diversamente dal solito questa volta la pericolosità del bug è aggravata dal fatto che il problema riguarda un gran numero di processori venduti anche per sistemi mainstream desktop e portatili.
In attesa di poter aggiornare il microcodice delle CPU vulnerabili , chi ha scoperto il baco consiglia agli utenti di disabilitare l’Hyper-Threading nel BIOS/firmware UEFI del PC, laddove possibile. Per la distribuzione di un update risolutivo occorrerà invece attendere i tempi – spesso non brevi – dei singoli produttori di BIOS, schede madri e computer “brandizzati”.
Alfonso Maruccia