Il numero uno di Intel è intervenuto oggi, in occasione della conferenza virtuale Computex 2021, pronunciandosi in merito al delicato tema riguardante la crisi dei chip che interessa pressoché ogni settore. Stando alla previsione di Pat Gelsinger, da qualche mese nuovo CEO del gruppo, il problema è destinato a farsi sentire anche nei prossimi anni.
Il CEO di Intel sulla carenza dei semiconduttori
Ad avvertire la carenza di semiconduttori sono in particolare il mercato dell’elettronica di consumo e quello automotive: in quest’ultimo, alcuni brand si sono visti costretti a posticipare o annullare il lancio di nuovi modelli. Tra le cause principali, il forte aumento nella domanda dei prodotti conseguente all’esplosione della pandemia: molti si sono trovati improvvisamente costretti ad acquistare nuovi dispositivi per continuare a lavorare da casa in smart working o per seguire le lezioni online della didattica a distanza.
Nonostante l’industria si sia mossa al fine di risolvere i problemi nel breve termine, l’intero ecosistema potrebbero impiegare ancora un paio di anni prima di far fronte alle difficoltà riguardanti la capacità di produzione e la mancanza delle componenti.
Intel si è già organizzata al fine di porvi rimedio, annunciando tra le altre cose un investimento da 20 miliardi di dollari per la realizzazione di due impianti produttivi situati negli USA (in Arizona). Si sono mosse nella stessa direzione le due realtà al mondo più importanti su questo fronte, almeno in termini numerici, vale a dire Taiwan Semiconductor Manufacturing e Samsung. Anche l’Europa sta valutando iniziative simili, nel nome della sovranità tecnologica.