Il matrimonio di lunga data tra Apple e Intel è finito con il lancio del processore ARM integrato nei MacBook Air, Pro e mini. L’azienda di Cupertino ha dichiarato che le prestazioni e i consumi del suo SoC M1 sono superiori a quelle dei processori Tiger Lake. Il chipmaker di Santa Clara ha svelato alcuni benchmark che dimostrerebbero il contrario.
Intel batte Apple con benchmark discutibili?
Per ottenere risultati affidabili è sempre necessario utilizzare la stessa piattaforma hardware e gli stessi software. Intel ha invece “mischiato le carte”, scegliendo processori differenti e benchmark che sembrano ottimizzati per i suoi processori. In pratica è come “confrontare le mele con le pere”.
Per il test sulla produttività sono stati scelti un MacBook Pro con chip M1 e 16 GB di RAM e un notebook con Intel Core i7-1185G7 e 16 GB di RAM. In base ai risultati forniti da Intel, il suo processore è nettamente più veloce (+30%) nel test WebXPRT 3 effettuato con Chrome e 2,3 volte più veloce nell’esportazione PDF da PowerPoint con Office 365.
Per quanto riguarda la creazione di contenuti, le differenze prestazionali sono minime. Tra l’altro sono state usate versioni emulate di Photoshop e Lightroom Classic sul MacBook Pro. Il Core i7 è sei volte più veloce del chip M1 nel test IA effettuato con Topaz Labs, ma questo software è progettato per sfruttare l’accelerazione hardware delle CPU Intel, quindi il vantaggio è sleale.
Prestazioni superiori per il processore Intel anche nei giochi. L’azienda di Santa Clara ha voluto evidenziare che molti titoli non sono compatibili con il chip ARM di Apple. Ma chi compra un nuovo MacBook per giocare? Intel afferma inoltre che il processore M1 non potrebbe mai ottenere la certificazione Evo. Questa informazione appare inutile, visto che la certificazione è solo per notebook con CPU Intel.
Per verificare l’autonomia è stata cambiata la piattaforma di test. Intel effettua il confronto tra un MacBook Air e un Acer Swift 5 con processore Core i7-1165G7 (il MacBook Pro ha una maggiore autonomia e il Core i7-1185G7 consuma di più). Inoltre Intel usa Safari per lo streaming di Netflix con lo schermo a 250 nit di luminosità, mentre i dati pubblicizzati da Apple sono stati ottenuti con l’app Apple TV e una luminosità di 125 nit.
Intel infine sottolinea che i MacBook hanno poche porte per il collegamento di periferiche esterne e che i notebook con processore Intel sono disponibili in vari fattori di forma, tra cui convertibili con schermo touch. Questa strategia di marketing da parte dell’azienda di Santa Clara potrebbe essere vista come un segno del pericolo rappresentato da Apple. Difficilmente Intel perderà importanti quote di mercato, ma ha sicuramente trovato un altro concorrente agguerrito (dopo AMD).