Ancora per lungo tempo, l’industria tecnologica dovrà fare i conti con la crisi dei chip. Ad affermarlo, anzi ribadirlo, una fonte decisamente autorevole sul tema: il numero uno di Intel. Quella formulata da Pat Gelsinger è una previsione meno ottimista rispetto a quella condivisa poco meno di un anno fa: durerà almeno fino al 2024.
Gli effetti negativi del fenomeno sono ben visibili a tutti, a ogni livello e in ogni mercato. È sufficiente prendere in considerazione le lunghissime attese per la consegna di una nuova automobile o, a livello consumer, l’impossibilità di trovare alcuni prodotti specifici. Il caso più eclatante è forse quello di PS5 (PlayStation 5), con Amazon che mette in evidenza un avviso per chi la sta cercando.
Intel: la crisi dei chip si farà sentire ancora
Intel è tra le realtà che più stanno investendo per far fronte alla carenza di semiconduttori, anzitutto con la realizzazione di nuovi impianti produttivi collocati da una parte e dall’altra dell’oceano. Un maxi assegno da 80 miliardi di euro è stato staccato in marzo per finanziare quelli che sorgeranno in Europa (anche in Italia). Da segnalare poi la possibile partnership con NVIDIA.
Questi investimenti mettono Intel nella posizione migliore per soddisfare la crescita futura e costituiscono un significativo passo in avanti verso il nostro ambizioso obiettivo di portare la metà della produzione mondiale di semiconduttori negli Stati Uniti e in Europa.
Nessuno ha saputo preventivare l’arrivo della crisi dei chip, intercettando per tempo i primi segnali giunti con l’esplosione della pandemia a inizio 202. Purtroppo, nessuno è in possesso di una bacchetta magica per risolverla in tempi brevi: meglio imparare a conviverci.
Le tensioni conseguenti al protrarsi della guerra in Ucraina e i nuovi lockdown imposti in Cina dal governo centrale (dove ha sede parte degli attuali impianti produttivi) non fa che peggiorare la situazione. Insomma, se state cercando una PS5 su Amazon o altrove, meglio armarsi di pazienza. Ancora per un po’.