Intel: dopo il Vietnam, l'Asia

Intel: dopo il Vietnam, l'Asia

Un miliardo di dollari per investimenti in India, Cina e in numerosi altri paesi in via di sviluppo. Il chipmaker pensa in grande: laptop low-cost, accessi Internet WiMax per tutti e alfabetizzazione informatica
Un miliardo di dollari per investimenti in India, Cina e in numerosi altri paesi in via di sviluppo. Il chipmaker pensa in grande: laptop low-cost, accessi Internet WiMax per tutti e alfabetizzazione informatica

New York (USA) – Intel ha una visione ben precisa: conquistare i mercati emergenti e portare i vantaggi dell’informatica nei paesi più poveri, sconfiggendo il digital divide. Un sogno? Molto di più: con un piano d’investimenti da 1 miliardo di dollari, il chipmaker californiano intende gettare le basi di futuri business con partner locali.

Gli ingredienti dell’iniziativa saranno i laptop a basso costo progettati per contrastare l’ incalzante concorrenza di Nicholas Negroponte e del suo One Laptop for Child , un esercito di migliaia d’insegnanti specializzati in informatica e soprattutto la connettività Internet senza fili garantita dalla tecnologia WiMax.

Paul Otellini, amministratore delegato di Intel, svilupperà i dettagli di questo “piano” durante il World Congress of IT che si svolgerà questa settimana ad Austin, in Texas. Intel ha obiettivi chiari: ottenere una posizione dominante in Asia, puntando tutto su India e Cina.

In un’intervista rilasciata al New York Times , Otellini ha dichiarato che “Intel punta a raddoppiare le spese nel settore della ricerca applicata” per realizzare una serie di piattaforme hardware sapientemente create su misura: computer resistenti ai cali di tensione per l’India rurale e client facili da installare per i giganteschi Internet café sparsi per tutta la Cina.

L’apparato produttivo di Intel, nel frattempo, ha già iniziato a spostarsi lentamente verso oriente, con nuovi stabilimenti in Israele , a Gaza, così come nel lontano Vietnam . Il grande passo verso i mercati emergenti sfrutterà probabilmente l’appoggio di Microsoft , visto che Intel ha pubblicamente criticato le scelte open source del rivale Nicholas Negroponte: i computer Intel saranno abbastanza potenti da far girare sistemi operativi Windows, seppur modificati per andare incontro alle esigenze specifiche della zona geografica di riferimento.

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Pubblicato il
3 mag 2006
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