Il chipmaker di Santa Clara introduce sul mercato la seconda generazione dei Core vPro , processori multi-core Sandy Bridge dall’animo aziendale, incentrati su gestione, prestazioni e sicurezza, che includono un’opzione di “auto-distruzione” per proteggere i dati sensibili contenuti nel computer.
La nuova micro-architettura dedicata all’utenza business spinge sull’acceleratore per non farsi trovare impreparata su argomenti come “virtualizzazione desktop” e “cloud computing”. Secondo Intel, la CPU Core vPro i5 esegue applicazioni aziendali a velocità del 60 per cento più elevate, e lavora sulla crittografia dei dati il 300 percento più rapidamente, rispetto al precedente processore Core 2 Duo.
Questi risultati sono legati all’introduzione della tecnologia Turbo Boost 2.0, appositamente ottimizzata, e all’uso delle estensioni AVX (Advanced Vector Extensions) che supportano i calcoli intensivi in virgola mobile anche nelle applicazioni ingegneristiche, tra modellazione 3D, simulazione scientifica e analisi finanziaria.
Tra le altre caratteristiche “speciali” dei chip anche la tecnologia Intel Identity Protection (IPT), che contrasta gli attacchi di phishing per garantire comunicazioni sicure, la funzione di controllo remoto KVM (Keyboard-Video-Mouse) con video in alta risoluzione e una sorta di pillola avvelenata (Anti-Theft 3.0) che può essere inviata via SMS per disabilitare completamente un computer smarrito.
Intel dichiara di aver esteso il supporto per la tecnologia vPro anche alle workstation entry-level. Nel frattempo, produttori come Dell, Fujitsu, HP e Lenovo, stanno già introducendo sul mercato nuovi notebook e nuovi tablet convertibili basati su questi processori intelligenti da ufficio.
Roberto Pulito