Boise (USA) – La grande importanza assunta negli ultimi anni dalle memorie non volatili, componente essenziale di telefoni cellulari, drive USB e memory card, ha fatto sì che l’industria abbia moltiplicato i propri sforzi nell’evolvere la tecnologia flash. E così, se la scorsa settimana la start-up Nanochip ha promesso chip flash da 100 GB entro due anni, ora Intel e Micron hanno svelato memorie NAND flash che promettono performance fino a cinque volte superiori a quelle attuali .
I due produttori, che dal 2005 co-sviluppano nuove tecnologie per le memorie flash, hanno creato un chip NAND flash con architettura single-level cell ( SLC ) capace di leggere i dati alla velocità di 200 MB al secondo e di scriverli a 100 MB/s . Oggi, secondo le due partner, un tipico chip NAND flash SLC fornisce performance di circa 40 MB/s in lettura e di 20 MB/s in scrittura.
Va sottolineato che queste velocità possono essere incrementate dai produttori di device mettendo insieme più chip flash e aggregandone la banda passante complessiva: ciò significa che un chip come quello prodotto da Intel e Micron potrebbe essere utilizzato in drive USB o dischi a stato solido (SSD) capaci di fornire throughput di svariate centinaia di megabyte al secondo . Questa possibilità rende le imminenti tecnologie USB 3.0 e FireWire S3200 essenziali per sfruttare le future performance dei dispositivi di archiviazione di massa basati su memorie flash.
“Il mercato informatico sta abbracciando le soluzioni basate su NAND per accelerare le performance dei sistemi attraverso l’uso di memorie cache e drive a stato solido”, ha detto Pete Hazen, director of marketing dell’Intel NAND Products Group. “Con performance fino a cinque volte superiori a quelle di una NAND convenzionale, le NAND ad elevata velocità di Intel e Micron, basate sull’interfaccia standard Open NAND Flash Interface 2.0, aprono la strada a nuove soluzioni embedded e rimovibili capaci di trarre vantaggio dalle interfacce di sistema ad alte prestazioni, incluse PCIe e l’imminente USB 3.0”.
Rispetto alle tradizionali memorie NAND flash SLC, quelle prodotte dalle due partner americane adottano un bus più veloce, integrano un controller maggiormente ottimizzato e utilizzano un’architettura parzialmente riprogettata. L’unico aspetto che non è stato migliorato è il tempo di accesso , che rimane tuttavia un ordine di grandezza inferiore a quello di un hard disk.
Intel e Micron hanno sviluppato i nuovi chip flash in seno a IM Flash Technologies (IMFT), una joint venture avviata a fine 2005 in cui ha investito anche Apple : quest’ultima, con iPod, è anche la più importante cliente di IMFT.
IMFT ha distribuito i primi campioni dei propri chip ai produttori di device, e conta di avviarne la produzione di volumi a partire dalla seconda metà del 2008 .