Intel, ecco come andrà il 2009

Intel, ecco come andrà il 2009

Il secondo trimestre promette benino, ma ci sono aggiustamenti da fare sulla roadmap. E c'è da distinguere tra quello che è notebook e quello che è netbook
Il secondo trimestre promette benino, ma ci sono aggiustamenti da fare sulla roadmap. E c'è da distinguere tra quello che è notebook e quello che è netbook

Le cose vanno “leggermente meglio” di quanto ipotizzato: un mese fa Paul Otellini, CEO di Intel, era stato uno dei più ottimisti tra i suoi colleghi arrivando a dichiarare che il peggio per l’industria IT era passato. Ora, chiacchierando con i giornalisti, conferma quella sua dichiarazione: e, anzi, lascia intendere che la tendenza si è invertita . Forse è troppo presto per parlare di ripresa e di rilancio, ma pure un trimestre con risultati in leggera crescita rispetto al precedente potrebbe fare molto per risollevare il morale di tutti.

“Siamo a metà del Q2 – ha chiarito Otellini – In termini del nostro percorso di vendita e di fatturazione, il tutto va leggermente meglio di quanto atteso”: questo , in ogni caso, non fermerà i piani di ristrutturazione in corso da un po’ nell’azienda di Santa Clara. Alla fine dell’anno, ha ribadito il CEO, il chipmaker conterà tra le sue fila circa 78mila dipendenti: nel 2006 erano il 25 per cento in più , superavano le 100mila unità, ma nonostante i tagli il grosso della sofferenza economica di Intel deriva tutta dal sotto-utilizzo delle sue fabbriche a causa della contrazione della domanda.

Ciò nonostante, Intel rimane ottimista: è possibile, dicono gli analisti, che la domanda soprattutto di device mobili aumenti nel corso del 2009 e regali a Santa Clara un po’ di respiro con ordini consistenti. Ma, in ogni caso, non si tratterà solo di cellulari e netbook visto che la roadmap delle CPU va stabilizzandosi e caratterizzandosi per una sempre più spiccata tendenza verso i laptop in luogo dei desktop.

Non è un caso che il grosso delle informazioni fornite in previsione del Computex riguardi i PC portatili: nella seconda parte dell’anno dovrebbero fare il loro debutto le nuove piattaforma Calpella, CULV e Pineview , tutte destinate a diverse fasce di mercato e diversi utilizzi. Nel primo caso, Calpella finirà sui laptop tradizionali con costi a partire da 1.200 dollari: i modelli di punta di tutti i marchi, da Dell ad HP, da Acer ad Apple, verranno equipaggiati dalla nuova CPU che andrà a soppiantare gradualmente Montevina. Il prezzo di quest’ultima potrebbe venire tagliato per garantire lo svuotamento dei magazzini.

Per quanto riguarda i processori a basso consumo, che vanno sotto il nome di CULV, Intel punta al segmento da 12-13 pollici ultrasottile : qualcosa di simile a MacBook Air e Dell Adamo, ma che nelle promesse del chipmaker dovrebbe costare meno di 1.100 e più di 700 dollari e garantire autonomie considerevoli. Infine, la novità più succulenta riguarda senza dubbio i netbook: sui modelli da 9 pollici resisterà l’accoppiata Atom N270 + 945GSE , e lo stesso accadrà nel segmento superiore da 10. I più recenti Atom N280 e il chipset GN40 non sembrano avere riscosso particolare successo e si avviano verso una fine piuttosto ingloriosa: al loro posto debutterà direttamente la nuova generazione Atom , che vedrà l’accoppiata Pineview + Tiger Point (rispettivamente CPU e chipset) in grado di offrire prestazioni superiori con consumi contenuti.

Per i netbook, i prezzi rimangono allineati agli attuali: si partirà da 250 dollari per i più piccoli e meno prestanti esemplari da 9 pollici (e Intel sta creando macchine standard da mettere a disposizione a tutti i produttori come reference design), e si arriverà a 400-600 dollari per gli esemplari più evoluti con gli schermi più grandi. La vera differenza, tuttavia, sarà costituita dal sistema operativo che girerà su queste macchine: nelle intenzioni di Intel nella fascia economica sarà Moblin v2 a spopolare, restituendo smalto e slancio a Linux in questo settore, mentre maggiore libertà sarà lasciata per quanto riguarda l’OS nei segmenti superiori.

L’importante, ribadisce Intel, è chiarire quale sia l’utilizzo e le capacità di ciascun prodotto: a causa di una comunicazione imprecisa sulle effettive potenzialità dei netbook, ha spiegato il chipmaker, alcuni venditori hanno sofferto di una percentuale di resi del 30 per cento da parte di acquirenti insoddisfatti. Ora da Santa Clara invitano tutti a considerare i netbook per quello che sono, companion adatti a consultare Internet e poco altro, optando per i più robusti e capienti notebook o desktop quando ce ne sia bisogno.

In un certo senso, quello che si prospetta è una nuova segmentazione del mercato : in una fascia economica, dotata di capacità computazionali limitate in form factor ridotti, e una più costosa con potenze superiori. Il processo sarà vero tanto nel mondo dei laptop quanto in quello dei desktop, con il paradigma dell’all-in-one destinato ad affermarsi sulla scia di quanto già accaduto ad esempio nell’offerta Apple da alcuni anni a questa parte: Intel si augura di giocare un ruolo importante in questa evoluzione, e ha deciso di investire 12 milioni di dollari in una partnership accademica per garantirsi un buon know how anche in fatto di grafica.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
14 mag 2009
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