Intel fa dietrofront su Larrabee. O quasi

Intel fa dietrofront su Larrabee. O quasi

Santa Clara posticipa a data da definirsi il lancio della sua GPU discreta. Larrabee rimarrà nel limbo, forse il suo know how finirà cannibalizzato in altri progetti del chipmaker
Santa Clara posticipa a data da definirsi il lancio della sua GPU discreta. Larrabee rimarrà nel limbo, forse il suo know how finirà cannibalizzato in altri progetti del chipmaker

I foschi sospetti sollevati dall’ annuncio di Intel dello scorso dicembre, quando l’azienda ammise che la sua GPU x86 Larrabee non era ancora pronta per il mercato, sembrano confermati da un post apparso ieri sul blog del chipmaker e firmato dal portavoce Bill Kircos.

Nel post si apprende che, nel breve periodo, Intel non ha in piano il lancio di una GPU discreta : ciò significa che, almeno per un altro anno o due, il mercato delle schede grafiche consumer rimarrà dominio di AMD/Ati e Nvidia. E se è vero che l’affermazione di Intel lascia aperti spiragli per il medio-lungo periodo, ciò che emerge dal post è che il progetto Larrabee ha preso una direzione molto diversa da quella originaria . Intel ammette che i suoi interessi verso Larrabee sono oggi principalmente legati al mercato dell’high performance computing , lo stesso dove Nvidia propone già da tempo le sue soluzioni Tesla per il GPGPU e dove nell’ultimo periodo sembra esserci gran fermento .

Kircos sostiene che Intel voglia continuare a focalizzarsi sui processori grafici, ma le sue principali aree di interesse sono il multimedia e il mobile computing . Vale a dire: delle schede video desktop orientate ai videogamer, per il momento, a Intel importa poco o nulla. Non va del resto dimenticato come oltre il 90 per cento dei PC oggi sul mercato abbiano un chipset grafico integrato sulla scheda madre o sul processore, e Intel sia il maggior produttore di tali GPU: il suo primo interesse, oggi, è quello di accelerare l’evoluzione di queste soluzioni e portarle a competere, a livello di performance, quanto meno con le GPU discrete di fascia medio-bassa.

La presunta cancellazione di una GPU Larrabee consumer non compromette i piani dell’azienda, il cui intento resta quello di lasciare Nvidia e AMD a spartirsi un segmento, quello delle schede video di fascia medio/alta, che in futuro potrebbe diventare sempre più di nicchia. Ma se il futuro della grafica consumer appartiene davvero alle soluzioni integrate, AMD e Nvidia non resteranno certo a guardare: il produttore di Sunnyvale, ad esempio, sta lavorando da anni alla sua famosa tecnologia Fusion , che similmente all’ultima generazione di CPU Intel combinerà su un singolo chip core di calcolo general purpose e core dedicati all’accelerazione di video e grafica. Nvidia per il momento punta maggiormente alle soluzioni GPGPU tradizionali, dove la GPU resta un elemento ben separato dalla CPU, ma non è del tutto nuova al concetto di affiancare questi due componenti sullo stesso chip: esempio ne è il system on chip Tegra , che combina un core ARM con un chip GeForce ULV.

Anche se una scheda grafica desktop basata su Larrabee probabilmente non vedrà mai la luce, la tecnologia alla base di questo ambizioso progetto non andrà sprecata. Oltre che nel segmento HPC, Intel potrebbe riciclare la sua architettura grafica x86 nei futuri core grafici per processori . Il gigante di Santa Clara ha infatti ancora l’ambizione di unificare, in un futuro più o meno lontano, l’architettura di CPU e GPU attorno alle istruzioni x86: uno scenario che consentirebbe agli sviluppatori di programmare le GPU con gli stessi strumenti oggi utilizzati per realizzare le applicazioni per PC.

Ma prima di questo passo Intel dovrà risolvere almeno due problemi legati a Larrabee , gli stessi che probabilmente hanno portato alla cancellazione o al ridimensionamento del progetto originario: le scarse performance in DirectX, causate dal fatto che la specifica di Microsoft non è codificata nell’hardware di Larrabee, e gli elevati consumi energetici, che secondo diverse fonti rendono oggi Larrabee inadatto alle soluzioni mobili o integrate.

Alessandro Del Rosso

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Pubblicato il
26 mag 2010
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